Lo ha detto la TV
Italia chiacchierona
di Amanzio Possenti
Italia, patria delle discussioni infinite e delle chiacchiere a gogò? Parrebbe di sì ad ascoltare-vedere i molti show televisivi dal calcio da altri sport alla politica, all’intrattenimento, alla socializzazione. Ogni partecipante o invitato ha la sua da dire, per approvare o disapprovare, per sostenere o contrastare: non si può negare che in Italia esista un livello di dibattiti altrove poco praticabili. Non mancano le occasioni per misurarsi. Siamo un popolo che non si estranea dal disputare e dal cavillare, una forma di partecipazione - legittima, intendiamoci - che ci vede un po’ tutti...commissari tecnici e post-politici, con sensibilità acuta verso la dialettica.
Se è condivisibile ascoltare valutazioni appropriate e parimenti dissociarsi dal sentito dire, tuttavia è la verve messa in campo che mira a coinvolgere, dal momento che in ogni dibattito si averte la foga del contrapporsi o del distanziarsi a seconda delle posizioni di ciascuno: se è vero che quel tipo di disaccordo verbale può assumere gradi di tensione, presto cancellati dal moderatore con sapiente contributo al disinnesco, tuttavia la verbosità è fenomeno che non scompare, poiché su di essa in definitiva si fonda il successo del programma.
La comune specialità-sensibilità a discutere di qualsiasi argomento si incontra con il desiderio di osservare, criticare, valutare, approfondire, sapere, conoscere, misurarsi, confrontarsi, talchè si genera assuefazione nell’ascoltare Tizio che contesta, Caio che si oppone, Sempronio che sta tra il sì e il no: un coacervo di opinioni e osservazioni che se non contribuiscono direttamente a suscitare interesse, tuttavia lasciano aperta la porta a impressioni che, sorprendendo, stupiscono e restano nella memoria. ‘Lo ha detto la Tv’, è frase abituale e non cambia se non è la Tv ad averlo detto bensì uno dei partecipanti all’attualità resa parola.
Se alla Tv si assegnano ruoli e significati espressi da altri, non dal mezzo televisivo super partes, è il caso di chiederci se, quanto e come abbiamo fatto o facciamo agire il nostro potere critico: sempre necessario e fondamentale di fronte alla quantità di parole che ascoltiamo talvolta fra transitoria distrazione e a volte volontaria disattenzione.
E la difficoltà a capire linguaggi astrusi o troppo ’in’? Importante è non addormentarsi....fra momenti di pubblicità risvegliante. Ai dibattiti presentiamoci dunque pronti a capire, anche se con alcune difficolt à: e a renderci conto della quantità di opinioni contrastanti. E’ democrazia.