Shaliran
Il Piccolo fiore sorridente - 36
di Ruggero Scarponi
- Colloquio tra la Bella Manshay e suo padre il nobile Shamor
Ora avvenne che la Bella Manshay desiderasse aprire il proprio cuore dinanzi a suo padre. Volle fare questo gesto restando prostrata ai suoi piedi in segno di sottomissione. Il genitore, insistette lungamente perché si rialzasse che per lui l’unica cosa che importava era che fosse finalmente ritornata nel seno della casa. Ma la Bella Manshay volle raccontare quanto era avvenuto dopo che ebbe lasciato lo stagno di Kelor. E così raccontò di come la dea Belt l’avesse ripudiata e dei banditi e malfattori che avevano tentato più volte di farle del male o di abusarne e del mercante bandito Tratush, di come l’avesse salvata e di come lei lo avesse amato anche dopo esserne stata allontanata e di come fosse stata catturata dai soldati di Jalabar e di come insieme a Nazira ne fosse uscita indenne e di come avesse assistito alla morte di Tratush e di come, infine, insieme ad Amin e Kalina fosse riuscita a entrare in Shawrandall. Il nobile Shamor l’ascoltò commosso. Aveva voluto tenere il colloquio con la figlia da solo e aveva licenziato sia i figli che i servitori. Sua moglie purtroppo era fuori di senno e giaceva completamente assorta nella sua camera senza più comprendere neanche il correre del tempo e l’alternarsi del giorno e della notte.
Quando la Bella Manshay ebbe completato il racconto notò che non aveva versato lacrime e che lo guardava con sguardo di donna e non di fanciulla. Ne fu compiaciuto e così le rispose. - Figlia mia, quanti avvenimenti straordinari hai vissuto per dare ascolto a favole e fantasie di fanciulle. Infatti, quanto mi dici di ciò che è avvenuto allo stagno di Kelor è del tutto normale. Nessuna vergine ha ricevuto il nuovo nome o ha ascoltato il tenue sospiro profumato della dea e nessuna fanciulla fu mai punita per questo e per quanto io ne sappia, neanche Kalina, di cui tu parli, fece mai menzione di come la dea la chiamasse e la volesse a sé. Queste sono favole che si raccontano alle fanciulle per insegnare loro ad essere modeste, a non far conto eccessivo sulla propria bellezza, a contenere la vanità. Ma tutte le fanciulle quando possono si rimirano nell’acqua ferma di uno stagno, nel profondo di un pozzo, sullo scintillio della lama di una spada, e come fare altrimenti! è nell’umana natura tutto questo. Purtroppo, tu, Manshay, hai preso troppo seriamente i comandamenti e le raccomandazioni infantili e stavi, per questo, per pagare un prezzo molto alto. Rallegrati, invece, che la dea Belt che certamente ti ama, ti ha fatto ritrovare, tra tanti pericoli, la strada di casa, dove per tutti noi, della tua famiglia, tu sei il bene più prezioso. - Allora la Bella Manshay gli parlò di Kalina e di come la dea le avesse parlato e di come…Il nobile Shamor la interruppe dicendo. - Figlia, figlia mia, Kalina è una cara fanciulla dal cuore innocente e delicato e sono certo che la suggestione di quei momenti allo stagno di Kelor le ha fatto sentire quanto desiderava e…- Ma padre, - lo interruppe la ragazza - ho assistito personalmente a quando la dea Belt, invisibile ai mortali, ha raccolto Kalina in fin di vita, per il colpo ricevuto da Tratush, e l’ha guarita, facendo scomparire anche il segno del colpo inferto.- Rispose allora il nobile Shamor, - Figlia, certo, agli dei tutto è possibile e non dico che Kalina non possa essere sotto la protezione della dea. Ma rifletti su come tante cose che oggi ci appaiono inspiegabili, appena domani, troveranno una risposta del tutto ragionevole. Ora, però, che con fiducia mi hai aperto il tuo cuore e mi hai parlato cristallina come l’acqua della sorgente, lascia che la tua famiglia ti accolga festosa. Lascia questi tristi pensieri e prendi giusto piacere alle gioie della tua casa. Io, Manshay ti accolgo paternamente e paternamente ti benedico e prego che gli dei ti riservino un lungo e luminoso destino. - Così disse il nobile Shamor alla Bella Manshay mentre accogliendola tra le braccia, la baciava, paternamente sulle guance.