#351 - 11 maggio 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Personaggi

Bene Comune

Un'idea di Santa Caterina da Siena

di Nicola Bruni

Fu Caterina Benincasa, popolana senese vissuta nel XIV secolo, a formulare per prima il concetto di "bene comune", inteso come virtù sociale, che si fondi sulla "santa giustizia" e sull'amore per gli altri, renda a ciascuno il suo, vinca l'egoismo e produca una pace gioiosa.

Bene Comune

Una definizione rivoluzionaria, in contrasto con il pensiero e la pratica di quel tempo, in cui si riteneva che il bene da perseguire in politica e nella società fosse l'appropriazione e l'accrescimento di un potere personale e patrimoniale.
Caterina ebbe l'ardire di richiamare energicamente al bene comune non solo i religiosi, ma anche i governanti e persino i “lupi”, i famelici condottieri delle compagnie di ventura che saccheggiavano l’Italia.

Tra i tanti doni divini ricevuti sin dalla più tenera età, a questa grande donna del Medioevo sono state riconosciute una sapienza infusa e un’intelligenza delle cose di Dio tanto profonde da consentirle di tener testa a papi, cardinali, teologi, re e regine.
Benché analfabeta, interloquì con i potenti, in favore della pace, in difesa del papato e per la riforma della Chiesa, soprattutto attraverso lettere dettate ai suoi amici frati domenicani, che insieme con altri testi avrebbero prodotto quei capolavori di teologia e di “diplomazia” ecclesiastica che sono l’Epistolario, il Dialogo della Divina Provvidenza (o Libro della Divina Dottrina) e la raccolta delle Preghiere.

Bene Comune

Nata a Siena il 27 marzo 1347, ventiquattresima di venticinque figli, Caterina non va a scuola, non ha maestri.
I suoi genitori le propongono matrimoni vantaggiosi fin dall’età di 12 anni, ma lei dice sempre di no.
Per sé chiede solo una stanzetta che sarà la sua "cella" di terziaria domenicana e diventerà un cenacolo di artisti e di dotti, di religiosi e di devoti. Impara poi a leggere e scrivere, ma per comunicare il suo pensiero preferisce la dettatura. Si dedica ad un’intensa attività caritatevole a beneficio dei poveri, degli ammalati, dei carcerati.

Nel 1376 va ad Avignone e riesce a convincere il papa Gregorio XI a fare ritorno a Roma, nel gennaio 1377. Nel febbraio 1378 è chiamata nella capitale della cristianità dal nuovo papa Urbano VI, dopo la ribellione di una parte dei cardinali che dà inizio allo Scisma d'Occidente. Ma qui si ammala e muore, a soli 33 anni, il 29 aprile 1380.
Sarà canonizzata nel 1461 dal papa senese Pio II.

Bene Comune

A Santa Caterina sono stati attribuiti i titoli di Patrona di Roma (Pio IX, 1866), Patrona d’Italia (Pio XII, 1959), Dottore della Chiesa (Paolo VI, 1970) e Compatrona d’Europa (Giovanni Paolo II, 1999). Il suo corpo è sepolto a Roma sotto l'altare della Basilica di Santa Maria sopra Minerva.

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.