San Sperate (Sardegna) il Giardino Sonoro
Pinuccio Sciola
di Amanzio Possenti
Pietra come suono, pietra che ’parla’ il linguaggio della musica, dolce e invitante: ecco la scoperta dell’artista Pinuccio Sciola e della sua opera in un angolo della Sardegna, laddove il turista, che non si ferma a prendere il sole sulle spiagge assolate di un mare azzurrissimo, incontra una straordinaria storia culturale.
Basta raggiungere San Sperate, nella zona cagliaritana, per scoprire e visitare ’il giardino sonoro’ del grande artista scomparso qualche anno fa ma presente nell’animo e nella memoria di chi ama l’arte, in particolare la grande scultura, linguaggio della materia.
Sciola si è appellato alla natura non per farne una ripetitività di strumenti e di luoghi bensì per coglierne l’impeto creativo, guardando ’dentro’ la composita realtà per trarne motivo di incanto per sé e per i fruitori, gli innamorati della Natura e delle meraviglie che essa presenta o nasconde.
Nato a San Sperate nel 1947 e deceduto a Cagliari nel 2016, figlio di contadini, ammirato per il percorso artistico (dal Liceo all’Università, con onorificenze in tutto il mondo dove è stato chiamato ad esporre centinaia di volte), è stato un uomo semplice intensamente inventivo umile osservatore della Natura: che resta sempre se stessa, mai artefatta o vincolata.
Dopo una iniziale e giovanile esperienza sui murales - tanto che San Sperate è un luogo-paese eccezionale, dove il murale di Sciola è di casa ovunque (tra muri e pareti) - ha scelto la pietra quale incontro con un mondo naturale da penetrare, da amare e da trasformare in arte scultorea musicale.
Come sottolinea la Fondazione che porta il suo nome, la pietra da Lui elaborata in mille forme – bianca, di pietra calcarea, nera, di basalto, rosata, di trachite - è elastica, sonora’ con la capacità data dallo scultore di trarne un ‘timbro’ speciale di sonorità; è una scoperta non solo artistica, anche naturalmente strutturale, un’onda di emozioni e di armonie che si percepiscono e si ascoltano nelle centinaia di pietre lavorate che si ammirano nel giardino sonoro di San Sperate, meta ininterrotta di visitatori in arrivo da tutte le parti del mondo.
Esperienza di indimenticabile singolarità, nasce e si avverte facendo scorrere le mani sull’opera, usando un pezzo di roccia o un plettro roccioso: nella fase di ascolto sonoro, si sente vibrare un’qualcosa’ di misteriosamente unico, coinvolgente, armonioso, che separa la materia dallo spirito.
Una sensazione indescrivibile, di un’arte maiuscola.