#350 - 20 aprile 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

Un' attenzione semplice e chiara, rivolta a capire
e impegnarci con coraggio verso soluzioni resposnabii

Il coraggio

"Un cristiano senza coraggio è un cristiano inutile", parola di Francesco nell’ultima udienza generale.

Il coraggio

Il coraggio sul quale si sofferma il Papa è quello della fede da testimoniare nella carità, esperienza decisiva quanto spesso sottovalutata o non considerata.
Parimenti, ci chiediamo: con quanto coraggio - non solo per i ‘compromessi’ - affrontiamo i casi della vita quotidiana. Ne abbiamo perlopiù poco - fatte le debite e necessarie eccezioni - nella sensibilità verso chi è nel bisogno, nella cura del Creato, nei rapporti con il prossimo non per rimproveralo bensì per indirizzarlo, nell’affrontare i problemi sui quali prendiamo le distanze ma la nostra attività si esaurisce qui senza presenza concreta, nell’occuparci della cosa pubblica e lasciandola agli altri perché non ci va di impegnarci personalmente quando il coraggio del fare ci stimolerebbe ma preferiamo starcene quieti per nostro conto, nel dire bene di tutti anche di quelli che ci stanno poco simpatici, nel valutare il lavoro altrui riconoscendolo soprattutto quando ci infastidisce ammetterlo, nel difendere e sostenere un’idea buona senza vergognarcene ,nel privarci di un qualcosa che sappiamo non meritare e via dicendo.

Il coraggio

Il coraggio umano e sociale consiste proprio nel non adeguarci all’andazzo, ma nel cercare quel che aiuta anziché lasciarci sviare e nell’abbandonarne l’esperienza con la scusa "tanto che cosa posso fare io...?". Si dimentica che ognuno di noi possiede doti, capacità, competenze, ricchezze interiori, spirito d’azione e stimoli messi spesso in disparte.
Se il coraggio viene meno, per convenienza o per senso di estraneità, è il caso di interrogarci su che cosa intende essere la nostra vita: un passaggio fra comodità e indifferenza - o una attenzione semplice e chiara, rivolta a capire e impegnarci con coraggio verso soluzioni resposnabii?
Vale l’indicazione di Francesco al ’cristiano senza coraggio’, soprattutto considerando che l’umanità ha bisogno civilmente e culturalmente di coraggio, per camminare insieme e propositivamente in avanti, senza rischiare di essere "inutile."
Senza il vero coraggio cosa si costruisce di bene?

Il coraggio

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