#349 - 6 aprile 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Attualità

Contrapposizioni dialettiche preelettorali

Tempo di elezioni

di Amanzio Possenti

Tempo di elezioni

Siamo in permanente clima elettorale, che poco consente di dialogare in modo regolare e non sopra le righe: succede da sempre, non è cosa nuova, anzi si sovraalimenta a detrimento dei problemi emergenti, per affrontare i quali appaiono inutili le ininterrotte contrapposizioni dialettiche preelettorali. E’ un modo di fare (inestirpabile?) che si acuisce ulteriormente nell’avvicinamento alla data fissata per le urne, nello specifico le elezioni europee.

La trama è la medesima, più complessa sia per il metodo - proporzionale - sia per le coalizioni che, pur presentandosi nella frammentazione dei partiti alleati, sono ‘costrette’ a comportamenti poco competitivi fra loro, per mantenere agli occhi degli elettori un minimo di scelte condivisibili.

Riusciranno le alleanze a consevare una caratteristica di uniformità visibile?
O si può intravvedere la probabilità di una ’autocritica’ o ‘critica’ a risultati raggiunti, magari inattesi?
Si ripopolerebbero le polemiche non appena chiusa la campagna europea, avviandone altre...come da tradizione italica, perpetuando schemi di una storia infinita di democrazia affidata anche al rincorrersi idelle polemiche.

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