L'iniziativa del Diario di Conoscenda 2024 - Edizioni Conoscenza
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Diritti e liberta' democratiche
Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
(Art. 22 Costituzione della Repubblica italiana)
La libertà si esercita effettivamente solo in una società democratica di regole condivise. La democrazia e la libertà sono purtroppo continuamente minacciate da tentativi di concentrazione del potere. Il diritto di voto, il diritto a partecipare alla vita politica, il diritto a prendere decisioni anche con forme di controllo sul potere sono alla base di un sistema democratico che nel nostro paese è stato conquistato alla fine della dittatura fascista. Non c’è libertà senza i diritti della persona, senza superare le diseguaglianze economiche e sociali.
Ha scritto Norberto Bobbio: «In un dato momento della nostra vita – i venti mesi che separano l’8 settembre 1943 dal 25 aprile 1945 – siamo stati coinvolti in eventi più grandi di noi. Dalla totale mancanza di partecipazione alla vita politica italiana, cui ci aveva costretto il fascismo, ci siamo trovati, per così dire, moralmente obbligati a occuparci di politica in circostanze eccezionali, che sono quelle dell’occupazione tedesca e della guerra di Liberazione. La nostra vita è stata sconvolta. Tutti noi abbiamo conosciuto vicende dolorose: paura, fughe, arresti, prigionia; e la perdita di persone care. Perciò dopo non siamo più stati come eravamo prima. La nostra vita è stata divisa in due parti, un “prima” e un “dopo”, che nel mio caso sono quasi simmetriche, perché il 25 luglio 1943, quando cadde il fascismo, avevo trentaquattro anni: ero giunto ‘nel mezzo del cammin’ della mia vita. Nei venti mesi fra il settembre 1943 e l’aprile 1945 sono nato a una nuova esistenza, completamente diversa da quella precedente, che io considero come pura e semplice anticipazione della vita autentica, iniziata con la Resistenza, alla quale partecipai come membro del Partito d’Azione».
(Norberto Bobbio, Autobiografia, Laterza, 1997)