#348 - 16 marzo 2024
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Televisione

Televisore gioia e dolore

Zapping

Frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

Dopo due settimane di salutare astinenza profilattica accendiamo finalmente il facondo elettrodomestico per ottemperare al periodico appuntamento con il nostro Zapping. Siamo già a Venerdì e l’articoletto, salvo imprevisti di varia e imperscrutabile natura, dovrebbe uscire tra poche ore. Ma chi sa poi perché proprio oggi – l’intima domanda è artatamente retorica - ci sovvengono le immeditate parole dell’attrice palermitana Teresa Mannino dette, un mesetto fa, a Sanremo durante la conferenza stampa a corredo del celeberrimo Festival, di cui è stata conduttrice per una sera assieme al vispo Amadeus: “Ci dobbiamo ricordare che noi siamo una colonia americana. Noi siamo sudditi, quindi di che cosa ci stupiamo?” Il memento era occasionato dall’atteggiamento spocchioso e indisponente di John Travolta, ex divo del cinema, ospite della serata.

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Ma proprio oggi, fuori contesto ludico, ci torna in mente. Freud aveva i suoi buoni motivi a incaponirsi sull’inconscio. Ebbene ottant’anni fa, Il 15 marzo del 1944, eravamo in guerra e i cosiddetti “Alleati” pensarono bene di bombardare l’Abbazia di Montecassino, un bombardamento studiatamente devastante mirato a stanare i tedeschi, che però non c’erano, e che provocò centinaia di morti tra i civili. Il Tg ci informa che Il Presidente della Repubblica è a Cassino per celebrare l’anniversario della strage “alleata”. Cerchiamo smaniosi nel web il testo del discorso di circostanza. Lo troviamo, lo leggiamo, lo rileggiamo, ma niente. Dei colpevoli nessun cenno. Il crimine non viene denunciato come tale. Il Presidente accosta l’episodio all’altro, forse ancor più devastante, di Dresda ma non ci sono criminali da stigmatizzare. Strano. E ci sovviene, in un rapido lampo, la faceta e impertinente Teresa Mannino.

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Intanto si torna a parlare con più insistenza del compagno Putin, che, coram populo, viene inesplicabilmente soprannominato “Zar”, saltando atleticamente a piè pari numerosi decenni di tirannide comunista, nei quali il nostro si è diligentemente formato ricoprendo incarichi di tutto rispetto. Ci chiediamo, pappagalleggiando la simpatica Mannino, se non sia anche questo un effetto postumo della colonizzazione “alleata”, visto e considerato che tra gli “alleati” c’era anche Baffone, non lo dimentichiamo. Il compagno Putin non riuscendo a sfangarla con gli Ucraini minaccia il ricorso alle armi atomiche e agita lo spauracchio della guerra nucleare mettendo una seria ipoteca sul futuro dell’umanità.
Staremo a vedere come andrà a finire.

A proposito! Abbiamo con sorpresa scoperto che certi destrorsi modaioli - qualcuno anche di nostra conoscenza – si incazzano non poco a vedere incasellato lo Zar fra i “trinariciuti” di guareschiana memoria. Tutto oggi appare confusamente mescolato. La destra e la sinistra sfumano i propri spigoli nativi in una irenistica dissolvenza dai morbidi toni arcobaleno. Disturbata, di tanto in tanto, da qualche “cis” o da qualche “trans” di passaggio.

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