#347 - 2 marzo 2024
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
pensierini

Un prontuario a portata di mano

Pallide idee

ricerca tra i “luoghi comuni”
e le “frasi fatte” della comunicazione unificata

Di

Nicola Bruni

Oggi, dopo aver ascoltato molte chiacchiere in tv, faccio fatica a pensare di essermi levato il pensiero... di scegliere un pensierino per un giovane amico, aspirante comunicatore della galassia mediatica.

Pallide idee

Non avevo la più pallida idea di che cosa regalargli (com’è noto, le idee si differenziano secondo il pallore). Ma poi, pensa e ripensa, ho pensato di rifilargli un mio piccolo prontuario di "Espressioni omologate del Parlare unico", che potrebbe servirgli per il test di ammissione a un corso di laurea in Scienze della comunicazione unificata.

Mettiamo che i quiz propongano domande sulla violenza: in quel caso, il mio manuale suggerisce di rispondere che la violenza è sempre inaudita... per chi non la vuole udire; i delitti sono agghiaccianti... tanto più se fa un caldo record; le ombre del sospetto sugli indagati sono pesanti come un macigno; i magistrati rispettosi del segreto istruttorio hanno le bocche cucite; e i terroristi praticano la giustizia a tal punto da giustiziare i loro ostaggi.

Se si affronta l’argomento vacanze e diminuiscono i vacanzieri, a chi va data la colpa? Ovviamente ai complici, tacendo sui colpevoli: complice la crisi, complice il maltempo...
Nei collegamenti in diretta, il collega collegato, per garantire l’immediatezza dell’informazione, è tenuto a precisare che l’evento di cui parla si è concluso pochissimi istanti fa, anche se in effetti è passata una manciata di minuti. E questo per una ragione semplicissima: altrimenti, non si va da nessuna parte.

Quando si ricorre a una metafora estremamente esagerata, come una montagna, un’epidemia o un’alluvione, è d’obbligo autenticarla con l’etichetta di vera e propria... di modo che i buoni intenditori possano intendere che non è vera e propria per niente. Ci mancherebbe altro!

Infine, bisogna considerare che sarebbe impensabile pensare a una calma carica di tensione, in una piazza gremita fino all’inverosimile; tuttavia, nei tg conviene talvolta raccontarla così, senza pensarci su... per fare meno fatica.
Del resto, non accettiamo lezioni da nessuno.

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