Scompaiono nell' indifferenza
temi sociali, culturali, economici
Spirito insulso
di Amanzio Possenti
Mentre le città, su sollecitazione di Francesco dedicano alla preghiera per la pace, invocado nei Santuari la Madonna quale protettrice speciale, il mondo, fuori, parla altro linguaggio: di guerra - vedi Ucraina-Russia e Israele-Hamas-Helzbollah - e di nuove bombe supersoniche capaci di recare morte a decine di migliaia di chilometri. E In Italia di una gravissima sciagura sul lavoro con cinque lavoratori morti, di delitti efferati nel segno della (presunta) ’possessione demoniaca’ e di altri casi limite legati a circostanze criminali.:.Nè si può dimenticare la tragedia di un palazzo andato a fuoco, con parecchie vittime, in Spagna, nonchè la morte, assai misteriosa di Navalny, il dissidente russo notoriamente anti-Putin. Infine le elezioni regionali in Sardegna con i commenti sui risultati e le previsioni sulle prossime Europee.
Insomma una cronaca fra il crudele e lo spaventoso, fra l’allarmante e il politicamente corretto, oggetto di articoli sulla stampa e di servizi in Tv, una cronaca che racconta - e non potrebbe non farlo a livello informativo - mille dettagli, dolorosissimi talvolta o da indagine accurata tra l’altra. Viviamo in un’epoca nella quale vediamo morire, vittime di atrocità inenarrabili delle guerre, come quella terribile fra Israele e Hamas, gente inerme, la cui morte è segno purtroppo di memoria breve. Ci si dimentica rapidamente del dolore che affligge famiglie e popoli interi, eppure sopravviene immediatamente l’oblìo. Quasi che l’abitudine al Male non ci trovasse pronti ad una costante rivolta morale interiore e comunitaria e ad una preghiera di invocazione di solidale amore per le vittime.
Tutto passa prestissimo sotto silenzio mentre si rincorrono le ghiotte ‘notizie’ sul gossip e si accendono le luci sui personaggi protagonisti (attori, cantanti, talkshow, chiacchiericci...) e scompaiono nella indifferenza i grandi temi sociali, culturali, economici, verso i quali si dà spazio agli addetti alla politica, confidando in qualche soluzione: sempre aperta alle promesse e ai contrasti-litigi fra partiti e movimenti. Tra forti e ininterrotte contrapposizioni, che raramente interessano il pubblico.
Se la dimenticanza sembra essere un ’arma consueta di questi tempi inquieti, posso sommessamente chiedere se la colpa non sia magari della nostra concitazione-scelta a vivere da e per sè?...Come se il mondo finisse davvero con il nostro ’io’?