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Roma - Fondazione Marco Besso
I ponti della memoria
Una mostra per ricordare l'artista Marussia Kalimerova
di Antonio Bruni
Presso la Fondazione Marco Bresso dall’8 al 23 febbraio sono in mostra i lavori delle sorelle Marussia e Tania Kalimerova, due artiste affermatesi nel vasto panorama nazionale e internazionale dell’arte, in specie quella tessile.
Sul valore artistico delle opere delle Kalimerova si è parlato a lungo, e inutile è ripetere la vasta espressione critica che negli anni ha testimoniato la televisione e la pubblicistica in genere, consultabile sui più svariati mezzi di comunicazione.
Del resto, basta osservare le opere esposte in questa mostra per affermare che ciascuno può assorbirne l’alto valore artistico e simbolico, lo specifico stile compositivo e la raffinata narrazione.
Questa mostra, dal titolo I ponti della memoria - L'arte che travalica i confini, vuole essere un omaggio a Marussia Kalimerova (Marie Draganov) prematuramente scomparsa, al quale desideriamo partecipare attraverso la lirica-recensione che il poeta Antonio Bruni le dedicò nel 1998 in occasione di una mostra personale dell’artista.
La rete di Marussia
La donna che intreccia i capelli
li pettina stende e arriccia
raccoglie divide e compone
Marussia che tesse sé stessa
dipana il suo corpo e lo fila
nei suoi sentimenti si annoda
poi sosta allo specchio e si osserva
armando un telaio di sguardi
l'ordito dell'essere suo
la traccia di questo rilievo
è solo la porta d'ingresso
a un labirinto d'incanti
lo spazio di sé che spalanca
è un dedalo ricco di sogni
fiorito di intensi sapori
speranza sentirsi sorgente
del suo divenire interiore
prodigio in miscela di umori
che s'apre alla contemplazione
donandosi esterno si scopre
nel tenue incurvarsi in carezza
Marussia la donna raccoglie
su strade inondate di chiasso
i fili segreti che il cielo
in fibre e colori dispone
ignoti serbandoli ai passi
di chi deve correre al mondo
Marussia la donna che attende
davanti alla spola che è immensa
non tesse una tela d'inganno
ai suoi pretendenti in agguato
non deve disfarla di notte
per render lontano l'accordo
Marussia si scruta nel fondo
traduce nascoste emozioni
testura di ardori complessi
e senza pudore le grida
con trame che schiudono forme
mostrandosi nuda in profondo
incauto lo sguardo avviluppa
in una peluria dei sensi
l’intreccio carnale di nodi
quel rosso che è intensa passione
esplosa nell'acme di incontro
la donna estroflessa all'interno
quel viola ricordo struggente
di un tempo ormai chiuso in un gesto
la donna serrata in sigillo
quel bianco in contrasto col bruno
richiamo sfacciato ad un fine
la donna com'esca alla stirpe
quel velo turchino in ricami
che adombra silente promessa
la donna illusione di aspetto
quel curvo adagiarsi nell'ombra
che scontra alla luce malizia
la donna in gorgheggio serale
quel tratto che emerge su pelle
attira attenzione sul centro
la donna che involge i pensieri
quel moto di ruvido sacco
che chiude e protegge lo scrigno
la donna difende il suo regno
ondeggiano impulsi di fibre
tumulto che esplode nei pori
la donna tramuta nell'arte.
(Antonio Bruni a Marussia Kalimerova - 1988)