Fa onore alla cultura italiana
Silvia Filippini Fantoni
di Amanzio Possenti
Nipote di un grande giornalista bergamasco - Nino Filippini Fantoni, già L’Eco di Bergamo, Corriere della sera e Sportinform, ben noto sia per i suoi articoli di sport nazionale sia per i suoi impegni in campo letterario e musicale, deceduto parecchi anni fa - e figlia di Roberto, altrettanto noto personaggio bergamasco nel campo del basket ed anche chimico di alto livello internazionale, Silvia Filippini Fantoni è venuta ora alla ribalta della notorietà perché è diventata Ceo-manager e direttrice di un importante museo d’arte negli Stati Uniti. Un fatto straordinario e raro per una cittadina italiana.
Dirigere un Museo d’arte negli Usa rappresenta tra l’altro una doppia singolarità rispetto all’Italia: non basta sapere (e bene) d’ arte e sapervisi districare con abilità e conoscenza ma occorre anche competenza manageriale visto che in America i Musei d’Arte sono sostenuti dallo Stato, quindi enti assolutamente pubblici e che si impegnano intensamente sul piano educativo e formativo.
Silvia ci è arrivata - in Pennsylvania, a Greennaburg, al Westmoreland Museum of America, uno dei maggiori negli Usa - dopo aver fatto forte esperienza in Francia, in Olanda e in Inghilterra, sempre nei Musei d’arte. Poi è approdata negli Stati Uniti una quindicina di anni fa con una potenzialità creativa ed operativa d’alto profilo, lo stesso che l’ha fatta preferire nella scelta - lei italiana con curriculum speciale - in Pennsylvania.