#3456 - 3 febbraio 2024
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Cultura e Società

Una perversa geopolitica

Riflessione

di Amanzio Possenti

Riflessione

L’incalzare degli eventi internazionali e il succedersi di bombardamenti – tra chi li effettua per primo e chi poi risponde subito con le armi (vedi Iran e Pakistan, l’uccisione e il ferimento con droni di soldati americani in una base Usa in Giordania) e tra aggressori (gli Houti dallo Yemen ) e coloro che reagiscono (Usa e una nuova e costituenda forza europea chiamata difensiva) per la sicurezza del transito delle navi nel Canale di Suez - riporta il mondo a misurarsi quotidianamente con la forza delle armi.

Ci si domanda, costernati e allarmati sulla scia di Francesco, quando mai l’uomo, o meglio i governi, cesseranno dal volersi scontrare anziché incontrare.
Sembra che lo sparare missili o il buttare bombe sia uno...sport per affermare chi è il più forte o che sia riconosciuto come tale e di conseguenza ‘farsi valere’ come potenza.
La Storia pare non insegnare alcunchè, visto il succedersi di questi episodi che si incancreniscono e mettono a repentaglio vite umane in grande quantità e accentuano le divisioni che poi si perpetuano per lunghi periodi.

Riflessione

Ma nessuno sa (o vuole?) fermarsi, dato che queste azioni di tragica valenza imperversano e trovano sempre nuovi sostenitori.
Stiamo assistendo a fermenti gravi e pericolosi e forse non ce ne rendiamo conto né ricordiamo i tristissimi esempi nefasti del passato: che cosa è possibile fare in un clima tanto avvelenato? Non so se esista una ricetta pratica all’infuori della prevalenza del buon senso che dovrebbe essere presente in ogni popolo e governo. Il problema sta nel farne buon uso, così che sia possibile ripristinare la felicità di una convivenza civile.

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