#342 - 16 dicembre 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

Famiglia: società al bivio

Lo chiamano Amore

di Amanzio Possenti

Lo chiamano  Amore

C’è bisogno tanto di Amore, autentico e partecipato, nella libertà, verità e accoglienza del rapporto, non dei surrogati che, alterandolo, ne distruggono la veste genuina. Se mediaticità e consumismo tentano di stravolgerlo come Valore, permane la sua irrefrenabile bellezza di dono, di incontro, di condivisione interscambiabile, di abbraccio arricchente, ancor più se benedetto dal Signore.

Lo chiamano  AmoreLo chiamano  Amore

Mentre certa cultura materializza la bellezza della ricerca misteriosa di due anime che imparano a condividersi in un bisogno di fedeltà, banalizzando la gioia del sentirsi compartecipi tra spirito e corpo, la realtà dell’amore coniugale - frutto di educazione personale - si fa tolleranza feconda fra rispetto gioioso e tenerezza coinvolgente. Vengono spazzati via, dall’unità del sentimento, le modalità aggressive: tensioni, scontri, lontananze, divisioni.

Lo chiamano  Amore

L’Amore vero è forte e genuino, richiede dedizione, è portatore di luce, di meraviglia, di dolcezza, di accettazione reciproca, di crescente maturazione, di scambio sincero; ha bisogno di essere sostenuto con perseveranza paziente e volontà umile.
Se lo si lascia vagare – soprattutto fra i giovani - nel luogo del disamore, della possessività assurda e priva di valori, di mete illusorie e negative, la fecondità e felicità dell’incontro libero, rispettoso, fiducioso, rischiano di trasformarsi in trasgressione ‘sostitutiva’. Con effetti deleteri, inaccettabili. A quel punto può diventare indifferenza, contrasto permanente. E’ la fine di ciò che fu un episodio e pretendeva di chiamarsi Amore.

Lo chiamano  Amore

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