Se è vero che sono gli uomini a caratterizzare i luoghi, a dare loro riconoscibilità,
a renderli affascinanti, è poi vero che sono i luoghi a restituire ricordi, affetti, nostalgie,
a pretendere un costante richiamo, una sottile ragnatela che avvolge i nostri desideri.
Il Mare di Sicilia
17 - La Fonte Aretusa
di Angelo Zito
Una bellissima giovane, Aretusa, ninfa della dea Artemisia, nuda faceva il bagno nel fiume Alfeo che scorreva nel Peloponneso. Improvvisamente l’acqua cominciò a ribollire e dalla schiuma uscì fuori un giovane, figlio del dio Oceano, che rimase abbagliato dalla bellezza della fanciulla e tentò di avvicinarla. Impaurita fuggí chiedendo aiuto alla dea che la trasportò a Siracusa, nell’isola di Ortigia, dove la trasformò in una fonte. Il giovane disperato chiese aiuto al padre che lo trasformò in fiume, quello stesso da dove, venuto fuori, aveva visto Aretusa.
La leggenda vuole che le acque del fiume giungano fino a lambire la fonte di Ortigia sì che la passione di Alfeo possa congiungersi con l’amata Aretusa.
L’acqua le sfiora il fianco
tremante Aretusa
l’accoglie nel suo bacino.
Dal Peloponneso ad Ortigia
nel letto dello Ionio consuma Alfeo
il suo lungo viaggio d’amore.
Il canto di Oriente
riflette bagliori
sulla superficie.
Nella fonte ondeggiano i papiri
lieti
ai brividi della salsedine.
Increspa l’acqua.