#338 - 21 ottobre 2023
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Editoriale

Insopportabile colpo al cuore

Scarpe

di Dante Fasciolo

Difficile tracciare una storia delle scarpe,
per non sbagliare possiamo presumere
nascano quando l’uomo assume postura verticale.
Semplici cuscini di foglie legate al piede?
Stoffa, pelle, cuoio, forgiate a sandalo?
Ciabatte piatte, con tacco? Poco importa.

Da sempre è accessorio che accompagna
una funzione principale: il camminare.
Ma è anche particolare appendice:
per forma, stile, funzionalità; soprattutto
per la capacità di imprimere ammirazione,
autorevolezza, dignità, rispetto.

Le scarpe sprigionano simboli,
esprimono potere, identità, libertà;
indossandole un sottile sentire ci invade
siamo sulla terra, ma un po’ più sopra del suolo,
una condizione che domina, supera, nasconde
i dubbi, le incertezze, financo le paure.

In questi giorni inzuppati di immagini
capaci di mortificare la natura stessa
della violenza e dell’odio dell’uomo verso l’uomo,
ho visto bambini fuggire senza scarpe,
scalzi tra i ruderi delle loro case, scalzi…
piedi innocenti umiliati e senza speranza.

Nella Bibbia l’invito divino chiedeva a Mosè:
“Togli i sandali dai piedi, perchè il luogo
sul quale cammini è una terra santa”;
accettare questo invito è oggi negato ai bambini
e negato ai loro padri, alle madri, a quanti
vivono ancora disperatamente.

Senza scarpe viene a mancare l’ossequio
a quella “Terra Santa” ora terra della vergogna umana.

Scarpe

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