#338 - 21 ottobre 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Insopportabile colpo al cuore

Scarpe

di Dante Fasciolo

Difficile tracciare una storia delle scarpe,
per non sbagliare possiamo presumere
nascano quando l’uomo assume postura verticale.
Semplici cuscini di foglie legate al piede?
Stoffa, pelle, cuoio, forgiate a sandalo?
Ciabatte piatte, con tacco? Poco importa.

Da sempre è accessorio che accompagna
una funzione principale: il camminare.
Ma è anche particolare appendice:
per forma, stile, funzionalità; soprattutto
per la capacità di imprimere ammirazione,
autorevolezza, dignità, rispetto.

Le scarpe sprigionano simboli,
esprimono potere, identità, libertà;
indossandole un sottile sentire ci invade
siamo sulla terra, ma un po’ più sopra del suolo,
una condizione che domina, supera, nasconde
i dubbi, le incertezze, financo le paure.

In questi giorni inzuppati di immagini
capaci di mortificare la natura stessa
della violenza e dell’odio dell’uomo verso l’uomo,
ho visto bambini fuggire senza scarpe,
scalzi tra i ruderi delle loro case, scalzi…
piedi innocenti umiliati e senza speranza.

Nella Bibbia l’invito divino chiedeva a Mosè:
“Togli i sandali dai piedi, perchè il luogo
sul quale cammini è una terra santa”;
accettare questo invito è oggi negato ai bambini
e negato ai loro padri, alle madri, a quanti
vivono ancora disperatamente.

Senza scarpe viene a mancare l’ossequio
a quella “Terra Santa” ora terra della vergogna umana.

Scarpe

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