Alla ricerca di persone in movimento
Mercati e Pescatori
di Guido Alberto Rossi
Quando si scatta un reportage geografico, in qualunque parte del mondo, la regola impone che si fotografino anche le persone e quindi bisogna sempre andare un po' in giro a cercarle, anche perché non serve a niente fotografarle impalate sul marciapiede mentre aspettano che scatti il verde pedonale, ovviamente non puoi entrare di nascosto in casa loro e quindi per evitare di girare in tondo e perder tempo si va alla stazione degli autobus, al mercato e se sei in una località marina vai al porticciolo dei pescatori. (Nelle località Alpine invece dei pescatori si deve andare alla ricerca dei contadini e pastori).
Questi tre luoghi non deludono mai e a seconda del paese un luogo può essere meglio dell’altro ma, se hai occhio, da tutti e tre ne ricavi delle belle immagini. Carlo Mari ha addirittura fatto un intero libro (Passage through Dar. Portraits from Tanzania) sui personaggi e pescatori del mercato del pesce di Dar Es Salaam, che mostrano orgogliosi all’obiettivo branzini e tonni (peccato solo in B/N e non a colori).
Certamente per noi occidentali lo scatto di un autobus africano o indiano suscita più interesse di un lucente autobus nostrano, ma anche qui dipende, (come sempre) dalla luce e dalla composizione, mentre i personaggi di un mercato o i pescatori, vanno sempre bene, che siano biondi, castani o bianchi, con barbe o labbra rosse funzionano sempre, l’importante è coglierli nel momento giusto e con l’espressione giusta.
Inoltre, nei porticcioli ci si può sbizzarrire a fotografare le barche che, anche se viste e riviste, le scelgono ed impaginano sempre. Ma andiamo in ordine alfabetico: Autobus o bus, in tutte le città ci sono delle stazioni dedicate dove centinaia di persone vanno e vengono carichi di tutto e di più. Nei paesi africani, asiatici e sudamericani, noterete che la gente che viaggia è sempre allegra, spesso se c’è un problema di orari o ritardi non si scompongono e tirano fuori cibo e pentole e parte subito un improvvisato picnic, non ho mai capito se riservato ad una famiglia numerosa o se viene invitato tutto l’autobus, poi lo scarico e carico dei bagagli sul tetto del mezzo, merita sempre un sacco di clic.
Bisogna però stare attenti quando si scatta, perché, da queste parti, gli autisti hanno sempre fretta ed il piede pesante e quando decidono di partire, schiacciano giù e via e se sei concentrato ad inquadrare e scattare e non ti guardi alle spalle puoi finire all’ospedale. Attenti anche ai borseggiatori che, come i bravi fotografi, cercano soggetti; noi milanesi che viaggiamo in metropolitana siamo abituati alle zingarelle e se continua così diventeranno anche una delle attrazioni della città.
Se alla stazione dei bus a qualunque ora va bene per fotografare, salvo ovviamente stare attenti alla luce, nei mercati bisogna andarci presto al mattino, quando non sono tanto affollati ed è più facile muoversi e scattare, non ci sono bancarelle di prima o seconda scelta, bisogna ovviamente tenere anche conto dei prodotti tipici del paese.
Inutile fotografare un venditore orientale con il suo banchetto di detersivi Dixan, perché non è diverso da quello del mercato di Viale Papiniano (Milano), perché sia una foto indubbiamente scattata in Asia i fustini devono avere le scritte nei caratteri tipici e le marche strettamente asiatiche.
Inutile fotografare il banchetto del macellaio, nessuno vuole pubblicare foto di carne e sangue, non so perché, ma ai tempi che avevo l’agenzia fotografica, molti colleghi mi mandavano chili di queste foto che regolarmente cestinavo perché invendibili al di là della qualità dell’immagine, mentre il pescivendolo con il suo banchetto pieno di pesci colorati, funziona sempre.
La frutta e verdura vanno bene sempre, mentre scattare venditori con polli o conigli vivi in gabbia è un’altra perdita di tempo. Consigliabile prima di scattare chiedere al soggetto il permesso di farlo, non tutti gradiscono e se dicono di no, ringraziarli comunque e girare al largo.
Se c’è il mare sicuramente da qualche parte c’è anche un porto, nelle banchine riservate ai pescatori e pescherecci all’ora del rientro con il pescato ci sono infinite situazioni da meritare doppie pagine, poi ci sono le reti, sempre molto fotogeniche e i pescherecci colorati e di qualunque misura, li trovo superbi ed irresistibili al clic.
Anni fa a Collioure (Francia) un pescatore proprietario di una barca colorata fece causa al fotografo che l’aveva scattata e pubblicata perché, sosteneva, che l’aveva dipinta come un’opera d’arte, per fortuna della nostra categoria il giudice non l’ha bevuta.
A Hong Kong quando si fotografa il porto delle giunche, bisogna stare all’occhio e soprattutto non troppo vicino all’acqua; infatti, diversi fotografi sono finiti in mare tutti vestiti e con macchine fotografiche al collo.
Mentre in India molti villaggi di pescatori sono lungo la spiaggia e quindi c’è anche un grande traffico a tirare su e giù le barche dal mare. Qui al contrario sono tutti molto amichevoli e molto fieri di farsi fotografare specialmente se hanno pescato tanto.