Televisore gioia e dolore
Zapping
Frammenti semiseri di cronaca televisiva
di Luigi Capano
Oggi tocchiamo un argomento banale, perfino buffo se non fosse legato a una tragedia, un argomento che dovrebbe essere ormai desueto ma, sorprendentemente, apprendiamo che desueto non lo è affatto. Abbiamo intercettato nei limacciosi acquitrini del web in cui ogni tanto ci avventuriamo, una violenta invettiva del giornalista Enrico Mentana contro coloro che molto icasticamente definisce “i becchini no-vax”. Secondo costoro la recente tragedia di Mestre in cui – lo ricordiamo- un pullman turistico è precipitato da un cavalcavia, per motivi ancora poco chiari provocando numerosi morti tra i passeggeri, sarebbe dovuta al fatto che l’autista, anch’esso deceduto nell’impatto, sarebbe stato indubitabilmente un “vaccinato-covid” perché, sempre secondo costoro, i famigerati vaccini- covid sono stati, sono e saranno causa di seriali “misteriose” morti improvvise. Già in passato (durante l’era pandemica) abbiamo scritto su quella che abbiamo chiamato “la setta no-vax”. E diciamo ancora oggi “setta” a ragion veduta. Provatevi a conversare dialetticamente e razionalmente con un sedicente no-vax (o ancora peggio con un no-covid). Non avrete scampo: avendo egli la verità in tasca, sarebbe impossibile contraddirlo. Trovereste probabilmente più facile mitigare un testimone di Geova, o convertire un tifoso romanista ad altra fede, o far passare l’evangelico cammello per la cruna dell’ago. Ti rifilano, in un pacchetto rabberciato alla meno peggio, un polpettone rabelaisiano che al mortifero vaccino coagula il mefistofelico 5G, le cui frequenze - una più esiziale dell’altra- portano dritti all’inferno, e, tanto per gradire, guarniscono il tutto con una spolveratina di scie chimiche, di quelle utilizzate da certi fantomatici controllori dell’umanità per tenere a bada la ridondante crescita demografica.
Ci permettiamo di suggerire ai cultori del fantastico di non perdere tempo con questi cantimbanchi e, se proprio si abbia la necessità o il bisogno di rifugiarsi nell’immaginario, allora “Il Signore degli anelli” di J.R.R. Tolkien e la “Storia Infinita” di Michael Ende sono senza indugio ostello ben più salubre.
Mille dubbi ci hanno assalito in quegli anni davanti alla scelta del vaccino, vuoi per inveterata (ma oculata) sfiducia nelle istituzioni, vuoi perché molti medici di mezza tacca hanno incrociato, nel corso degli anni, il nostro cammino. Ragion per cui la decisione non è stata presa a cuor leggero, ed oggi non ci pentiamo della scelta fatta. Una posizione critica questa, che nulla però ha che vedere con l’assenza di dubbi di questi molesti settatori la cui teca cranica rimanda - a loro insaputa, è da ritenersi - l’eco periodica di antichi millenarismi che di tanto in tanto ritroviamo galleggianti sul torrente turbolento della storia.