Dilazioni pretestuose frenano impegni concreti
Problemi
di Amanzio Possenti
Mentre papa Francesco invita a guardare con occhio umano e cristiano l’evolversi del fenomeno migratorio invocando attenzione, accoglienza e sensibilità nella integrazione e i migranti crescono ogni giorno con approdi non solo a Lampedusa su barconi (condotti da scafisti) ma anche alla frontiera est dalla rotta balcanica, il problema -strutturale, non più emergenziale - va dilatandosi incrementando polemiche.
A fronte del governo che, pressato dagli eventi e nella volontà di affrontare un tema di enorme portata sociale internaziomale, vara provvedimenti nuovi e auspica la necessità di un’ Europa seriamente impegnata al di là delle parole solidali - mentre Francia in parte e Germania maggiormente paiono sorde alla richiesta politica di distribuzione e accoglienza dei migranti giunti in Italia - appare urgente (ma ci si arriverà?) la modifica degli accordi di Dublino, in forza dei quali i profughi vengono presi in carica dal Paese di primo approdo.
La gestione immigratoria è assai complessa, lo provano le interminabili polemiche che scontano posizioni pregiudiziali e le difficoltà a saper e voler accogliere sul piano umanitario : nei primi otto mesi i migranti arrivati sul nostro territorio sono stati oltre 135 mila, più del doppio rispetto all’intero 2022; e il numero va ampliandosi a dismisura nonostante accordi (europei, anche con trasferimenti economici) presi con Paesi dai quali sono maggiori le partenze (vedi Tunisia).
La questione è assai ingarbugliata: modalità di accoglienza, centri Cpr, tempi per gli accertamenti sull’asilo politico, ruolo delle ong, Lampedusa sottoposta spesso a presenze oltre l’umanamente tollerabile, costi della immigrazione ( e la cauzione di quasi 5 mila euro per evitare i Cpr in attesa delle risposte ufficiali delle istituzioni), respingimenti ( alla frontiera con la Francia), necessità di manodopera straniera perché molti connazionali non sono più disponibili a svolgere certi tipi di lavori, Europa ‘distante’ nei fatti. Serve insomma una rete europea di accoglienza.E una politica migratoria comune.
Caritas sta attuando un’opera mirabile e impegnativa, la Chiesa italiana è in prima linea nell’aiuto concreto, il Papa sostiene una immigrazione vissuta con occhi di fratelli nel segno della carità e solidarietà cristiana. Gesto oltre le parole.