Il treno ha fischiato
(Da Luigi Pirandello)
Libera rivisitazione di Lorenzo Borghese
Personaggi: Belluca / Moglie / la Suocera 7 la Sorella della Suocera / due Figlie vedove / sette Nipoti / Personaggi secondari / il Capoufficio / i Colleghi.
È una tranquilla mattinata di agosto e Belluca, un contabile, si stava preparando per andare al
lavoro…
-Il capoufficio: Sig. Belluca, mi spiega come fa ad essere sempre così sereno, felice che oggi è una
giornata piena di lavoro? Lei oggi non potrà tornare a casa prima delle 20,00.
-Belluca: Perché dovrei essere agitato? Io sono sempre così, non se n’è reso conto? Se oggi c’è tanto
lavoro si farà!
-I colleghi (tra di loro): Mah tutta questa tranquillità al lavoro…io non saprei nemmeno da dove
iniziare.
Belluca in realtà non è sereno, cerca di trattenersi perché vuole fare bella figura al lavoro e non
vuole far vedere che perde la pazienza davanti ai colleghi. Il motivo per cui non è sereno è perché
ha la casa piena di persone (moglie, suocera, sorella della suocera, due figlie vedove e sette nipoti).
Belluca vorrebbe farsi una vacanza ma loro vogliono restare a casa. Soprattutto la cosa che fa
innervosire Belluca è la sorella della suocera che ogni volta che torna a casa parte con un sacco di
domande.
A casa
-La sorella della suocera: Bentornato! allora com’è andata la giornata oggi? Hai avuto tanto lavoro?
Cosa hai mangiato oggi a pranzo? Vicino a chi eri seduto? I colleghi cosa dicono?
-Belluca (chiuse gli occhi e fece un sospiro): La giornata è andata bene, ho mangiato la pizza ok?
-La moglie: Oh mamma mia ancora la pizza? Mettiti a tavola che la cena è pronta.
-La suocera: ti vedo un po’ stanco?
-Belluca: Ma perché non ci facciamo una vacanza?
-I sette nipoti: Non abbiamo molta voglia, dove vorresti andare?
-Belluca: Al mare, che ne dite?
-La Suocera: No, fa caldo e ci sono le zanzare.
-La Moglie: Al massimo il prossimo anno.
-La sorella della suocera: si dai!
La mattina seguente… Al lavoro
-I colleghi: Guardate anche oggi è sereno!
-Il capoufficio: Buongiorno Belluca, anche oggi vedo che è di buon umore.
-Belluca: Sempre capo.
Tornando dal lavoro, Belluca prima di aprire la porta di casa sentì in lontananza un fischio di un
treno e cominciò a pensare quale sarà la destinazione del treno.
I pensieri di Belluca si concentravano solo sul fischio del treno e addirittura riuscì ad essere
distratto anche al lavoro. Per Belluca il fischio del treno era diventato una ossessione tanto che fu
ricoverato.
A casa
-Belluca: Il treno ha fischiato.
-La suocera: Ma che stai dicendo?
-Belluca (nervoso): Si, mentre stavo tornando a casa ho sentito in lontananza il fischio di un treno e
mi stavo domandando quale sarà la destinazione.
-I sette nipoti (presi dalla curiosità): Lo possiamo raggiungere?
-La Moglie (rivolgendosi a Belluca): Stai bene? Ti vedo parecchio agitato!
-Belluca (tirò un pugno sul tavolo): Voglio sapere dove va il treno?
-La sorella della suocera: Ragazzi dobbiamo fare qualcosa, Belluca è diventato pazzo.
Al lavoro
-Il capoufficio: Belluca tutto bene?
Belluca silenzioso si sedette e iniziò a fischiare e prese una penna e fece finta che fosse un treno.
Sbagliò completamente tutto il lavoro e prese dei fogli di carta e costruì un treno.
-Il capoufficio: Belluca, non ti riconosco più! Io ti consiglio di andare a casa e cerca di trovare un
rimedio altrimenti ti licenzio.
-I colleghi: Che sarà successo a Belluca?
A casa
_La Moglie (rivolgendosi all’intera famiglia): Belluca non mi piace per niente, ho deciso di
rinchiuderlo in una clinica.
-La sorella della suocera: Sono d’accordo.
L’intera famiglia porta Belluca in una clinica vicino casa con la speranza che lo possano curare.
La prima notte nella clinica Belluca mise a soqquadro la camera, dipinse le pareti con dei treni e si
procurò un cappello da macchinista e uscì dalla camera e si mise a correre per i corridoi facendo il
fischio del treno.
-La sorella della suocera (con in mano il telefono chiamò uno psicologo): Pronto? Guardi che qui abbiamo un problema dovuto al fischio di un treno.
Psicologo e Belluca
Lo psicologo non essendo il primo caso che trovò, adottò dei metodi che aveva già usato con altri pazienti ovvero fece sedere Belluca su una poltrona che sembravano le poltrone dei treni fece chiudere gli occhi e chiese di provare ad immaginare quale sarà per lui la destinazione del treno, di provare a seguire con la mente il tragitto e il fischio che quando sarà arrivato a destinazione non fischierà più.
-Belluca (a bassa voce): Il treno arriva, il fischio diminuisce, in lontananza vedo la stazione. Si è
fermato e non fischia più, ho visto la destinazione.
-Belluca (appena svegliato): Non ci posso credere sono impazzito per un semplice fischio,
l’importante è che sia tutto finito.
Al lavoro
-Il capoufficio (spaventato): Ah sei tornato…come ti senti?
-Una meraviglia, ero entrato in crisi per un fischio di treno ma adesso è tutto passato, anche
se lo psicologo mi ha fatto un regalo.
Belluca tirò fuori dalla valigetta un quadro con un treno
-I colleghi: Belluca anche noi ti abbiamo fatto un regalo. Un modellino di un treno con sopra un
bottone che se premi fischia.
-Belluca: Grazie a tutti, ora riprendiamo il lavoro.
A casa
-La moglie: Oh finalmente sei tornato tra noi.
-I sette nipoti: Si veramente sembravi ubriaco.
-La suocera: Un Incubo.
-La sorella della suocera: Ho una sorpresa.
La sorella della suocera aveva prenotato un pranzo in un ristorante dove si mangia dentro i vagoni del treno e hanno fatto sedere Belluca al posto del macchinista e si sono fatti scattare una foto con lo sfondo del treno.
Sipario