Mantova - Galleria Arianna Sartori
Sergio Altieri
Un omaggio a Ippolito Nievo
“Da Fratta a Colloredo per arrivare a Mantova. Omaggio a Ippolito Nievo” è la personale del maestro Sergio Altieri alla Galleria Arianna Sartori a Mantova, nella sala di via Ippolito Nievo 10.
L’esposizione è stata inaugurata sabato 2 settembre alla presenza dell’Artista e resterà aperta al pubblico fino al 22 settembre 2023.
Sergio Altieri è nato nel 1930 a Capriva del Friuli dove risiede. Ha esposto al Padiglione Italia della 54a Biennale Internazionale di Venezia e alla ottava e alla nona Quadriennale di Roma. Ha partecipato alle principali mostre nazionali e ha esposto all’estero in mostre collettive e di gruppo.
“Venticinque passi dipinti da Fratta a Colloredo “Io vissi i miei primi giorni nel castello di Colloredo, il quale adesso è nulla più d’un mucchio di rovine”… o quasi. Storia mia, oltre che del Carlino Altoviti e dell’autore delle “Confessioni”. Personalmente giunsi al castello che avevo 10 giorni e pur girando per tanti anni tutti i continenti qui sono sempre tornato ed è la mia casa, come lo è stata per il prozio Ippolito e la famiglia Nievo da circa 200 anni, fino al giorno del terremoto. Poi le rovine e l’atteso restauro, tra studi, progetti e campagne di restauro che in me hanno sviluppato un amore sempre più vivo per questo fantastico insieme.
Da allora, e anche prima, è stato un castello poderoso ed amato, scenico e dal misterioso Genius Loci. Artisti, scrittori, poeti e musicisti qui hanno vissuto e l’hanno cantato in modo fertile. Oggi ce l’offre (…) Sergio Altieri. Altieri è un pittore che ha vissuto parte della sua esperienza d’arte a Colloredo, alla maniera delle opere e dei personaggi di cui sopra, Altieri, a differenza degli altri, ha sprofondato Colloredo nei tempi dipinti “in cui l’era un gran caseggiato con torri e torri celle…”
Ora torno direttamente, nei ricordi e attraverso i quadri di Altieri, alle parole di Carlino Altoviti nella mia personale esperienza di viaggiatore per 50 anni in vari continenti. Ma il racconto c’è ancora, quello di Ippolito, come sempre: “In tutti i miei viaggi non mi è mai accaduto di veder fabbrica che disegnasse sul terreno una più bizzarra figura, rientrature e sporgenze da far meglio contenti tutti i punti cardinali ed intermedi della rosa dei venti”. Il castello è così, pur nello sconquasso geologico d’un quarto di secolo fa.
Si può, attraverso le immagini di Altieri - contrastate, piene di echi di colori forti - continuare a illustrare questo luogo affascinante e poliedrico come un teatro che ha scelto per fondale il tempo e per storia le vicende delle grandi costruzioni umane, dalla cucina all’alcova, dalle cantine ai saloni affrescati da famosi pittori.
È artista anche Altieri, che in 25 affascinanti passi dipinti ci porta attraverso la storia di un libro, Le Confessioni di un italiano, che qui nacque e scese fino al mare, a Venezia, in tanti paesi veneti ed oltre, illuminando la nostra letteratura sui passi di un gruppo di straordinari personaggi, dietro la Pisana. Ogni quadro accompagna un brano del libro.
È il cammino per tornare al castello e fissarlo nella memoria come qualcosa che appartiene ai sogni di tanti, di migliaia di lettori e ammiratori, attraverso una fila di generazioni… “o mia Pisana, tu pensi ancora, tu palpiti, tu respiri in me…”, nei pennelli di un artista che conosce Colloredo e la sua storia in una passeggiata dai colori d’arcobaleno.
*Stanislao Nievo (dal catalogo della mostra personale
al Castello di Colloredo di Monte Albano nel 2003)*