#335 - 9 settembre 2023
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

L’invito ai giovani del cardinale Zuppi

Armi invisibili

di Amanzio Possenti

L’invito rivolto dal cardinale Matteo Zuppi ai giovani’ Aboliamo le armi dentro di noi’ rivela un’estensione maggiore e una validità di ampi spazi interiori di adesione.
Le ’armi’ sono quelle della intolleranza e della incapacità di amare che purtroppo ‘regnano’ in troppe regioni dello spirito umano, parimenti alla difficoltà di sentirsi coinvolti in modo autentico e creativo nella ricerca costante del Bene e della Pace che danno senso ai giorni.

L’umanità frequenta strade che spesso cancellano o minimizzano le esperienze positive: sta a ciascuno orizzontarsi, tendere al meglio non al consueto negativo, abbandonando le ’armi’ che non donano serenità e speranza bensì trasmettono irrequietezza e tensioni.
Il problema è ’come fare’ - la scelta del comportamento - prima del ‘cosa fare’ - la strada da percorrere. E’ importante radicarsi nella ricerca di una umiltà vissuta che indica l’itinerario idoneo. Cristo è la finalità del percorso da condividere: consente di scegliere tipologie inedite di ’armi’, appartenenza e fedeltà al Credo.

Non un discorso moralistico, bensì di genuina risposta alla quotidianità, per ‘abolire’ le armi rischiose che, dall’interno dell’animo, contribuiscono a far deragliare vissuto e prospettive. La cronaca giornaliera, con i suoi errori, orrori, limiti e problematiche, insegna molto al riguardo. E raccomanda strade pertinenti allo scopo.

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