MIlano - Palazzo Reale
Mario Nigro
Pittore di grande talento
di Amanzio Possenti
Al Palazzo Reale e al Museo del Novecento a Milano momento di alta cultura artistica legata ai movimenti della pittura contemporanea con la esposizione delle opere di Mario Nigro, uno dei maggiori artisti del ‘900: il pittore ebbe un rapporto speciale con Fara d’Adda (Bg), tanto che il Circolo Artistico Fara d’Adda - dove Nigro espose nel 1977, e ancora si ricorda quella grande mostra - ne donò, alla conclusione della propria attività, al Museo Della Torre di Treviglio, un’opera di grande pregio attualmente esposta al primo piano del Museo e da tutti ammirata.
L’opera di Nigro si propone a 30 anni dall’ultima esposizione al Pac (Padiglione d’arte contemporanea) di Milano; Il percorso della postuma - 1947-1992, a cura di Antonella Soldaini ed Elena Tettamanti- si sviluppa in otto sale di Palazzo Reale (fino al 17 settembre prossimo, esposizione focalizzata sulle opere presentate alla Biennale di Venezia fra il 1964 e il 1988) e al Museo del Novecento (fino al 5 novembre). Sue opere s trovano nei maggiori Musei del mondo.
L’architetto. Franco Ambrogio Forcella di Fara d’Adda che fu tra gli animatori del Circolo Artistico di Fara fa oggi memoria di Mario Nigro, come di un grande artista (Pistoia 1917,Livorno !992) di riconosciuto livello internazionale che lasciò, con la lungimiranza delle sue scelte, a molti giovani artisti dell’ epoca la testimonianza di un’arte raffinata, nuova, intensa, creativa: passò dall’esperienza iniziale della cosiddetta ’arte concreta’ operando accanto a Lucio Fontana a quella dello ‘spazio totale, poi ad una ‘ricerca estetica’ come struttura intima dell’uomo’ per approdare ai’ collage vibratili’ nel segno del dinamismo percettivo, infine ai cicli pittorici del ‘tempo totale’, degli ‘orizzonti’ e dei ’ritratti’. Una sequela di opere di eccezionale sensibilità creativa, che aveva portato Nigro a proporsi quale artista di forte tensione emozionale e di straordinaria capacità espressiva.
Dalle memorie del passato si riproietta ora la sfolgorante luminosità di un Pittore che - caro alla terra lombarda – testimonia nel tempo il cammino di un’arte di alto blasone, quale Nigro ha interpretato.