#334 - 8 luglio 2023
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Pagine Preziose

Gesu' non era uno scemo

Di Giuseppe Morotti . Edizioni La Parola

Nuova pubblicazione per le Edizioni La parola, Gesù non erta uno scemo- la nonviolenza, una scelta inderogabile (citazione di una frase di don Tonino Bello).
L'autore traccia la storia del concetto di nonviolenza (volutamente scritto senza separazione, come suggerito da Aldo Capitini) dalle sue origini, rintracciabili nei testi sacri delle più grandi tradizioni religiose, fino a coloro che ne sono stati i principali teorizzatori e propagatori nei principali contesti socio-culturali di tutto il mondo. Da Gandhi a Capitini, da don Tonino Bello a don Lorenzo Milani e altri, vengono delineati i vari contributi che hanno alimentato l'idea della nonviolenza come unico, vero ed efficace approccio a una cultura della pace che sia autentica.
L'icona della Trinità di Andrej Rublev può essere la base, secondo l'autore, per ripensare un atteggiamento che si dimostri efficace dinanzi alle sfide che il mondo di oggi, segnato da una violenza sempre più dilagante, ci pone.

Gesu' non era uno scemo

"La cosa che più mi preme di condividere è come il cammino della nonviolenza suggeritomi dal Cristo Gesù, da Gandhi, da Capitini e dai tanti altri e altre che abbiamo ricordato, se da un lato mi risulta esigente, scomodante fino ad arrivare a perforare le mie ferree armature, io lo stia avvertendo sempre di più come il mio vero cammino, quel cammino che mi fa sentire realizzato come uomo oltre che come cristiano, quel cammino che corrisponde al mio impulso, al mio desiderio più profondo. Un qualcosa di bello, un qualcosa di autentico e di vero. Direi di vero, proprio perché lo vedo e lo sento bello, in sintonia con il poeta John Keats che affermava: Non posso avvertire qualcosa come veramente autentica e vera se non a partire dalla sua bellezza".

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