#334 - 8 luglio 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Poesia

In riferimento al 18 luglio 1610: morte di Caravaggio
Omaggio al pittore con i versi in lingua dell'Urbe

Caravaggio

di Angelo Zito

Stamme a sentì te vojio riccontane
la storia de ‘n pittore origginale
sceso da le pianure de Milano
pe’ viení a trovà fama e ricchezza
da le parti de Roma papalina.
Invece de trovà quanto cercava
quella co la farce lo fermò a la spiaggia
a sputà sangue e sabbia tra le mani.
Tra li ladri li magnaccia le mignotte
co’ quarche amico de stanza a li palazzi
tirava co’ li colori fino a notte.
Er sangue riccontato su la tela
jera compagno de strada e de bordello,
le mani in tasca nun se le teneva
mó cià er pennello, appresso cià la spada.
Er cardinal Del Monte e Giustiniani
lo fecero conosce dentro Roma
e lui dipinse er sacro ner profano:
la madonna che pare “morta gonfia”
e li santi deformi a piedi ignudi
stravorsero er concetto der divino.
Ma fu tradito pe’ corpa de ‘na spada
ficcata in petto a un compagno d’osteria.
Condannato a la pena capitale
Scappò co’ l’aiuto dei Colonna
Napoli, Marta, Sicija “torno a Roma
speranno che Paolo V me perdoni”
Ma li quadri in cambio de la grazzia
annorno a fonno dentro quer mare
che lo lasciò co la rena tra le mani
a maledí quer monno maledetto
ner quale aveva portato nova luce.

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