Un itinerario esclusivo ideato per i lettori della Rivista Africa
in collaborazione con il Tour Operator African Explorer
Malawi
Il viaggio prenderà il via nell’incantevole regione a sud di Blantyre, tra le spettacolari piantagioni di tè della zona di Thyolo, ai piedi del maestoso Monte Mulanje. Si proseguirà poi in direzione nord, verso i distretti rurali di Balaka e Ntcheu e il Liwonde National Park, dove vivremo l’emozione di un safari in barca lungo il fiume Shire, per avvistare elefanti, ippopotami, coccodrilli, antilopi e osservare le decine di specie di uccelli rari che rendono quest’area protetta un vero e proprio paradiso ornitologico.
Nell’antica missione di Mua ammireremo il più ricco museo dedicato al patrimonio culturale del Malawi. Nella vivace cittadina di Balaka, in compagnia degli amici di Orizzonte Malawi Onlus e AYCT (Andiamo Youth Cooperative Trust), visiteremo progetti di sostegno alle comunità locali e toccheremo con mano il calore della gente, tra colorati mercati cittadini, villaggi pittoreschi e imponenti baobab.
Avremo anche il tempo di rilassarci sulle spiagge dorate del lago Malawi, il cuore pulsante di questo paese, tra villaggi di pescatori e aree marine protette di sorprendente bellezza, come quella che ospita l’eco-lodge di Mumbo Island, dove avremo il privilegio di pernottare prima di imbarcarci sulla motonave ILALA, un battello leggendario capace di trasformare il viaggio in un’avventura indelebile, parimenti ad alcune suggestive visite.
Una breve camminata esplorativa nei dintorni ci consentirà un primo approccio con le coltivazioni di tè che caratterizzano questa regione. Fu infatti proprio in questa zona dell’Africa che, alla fine dell’Ottocento, vennero introdotte le prime piante di tè importate dall’India. Grazie al clima ideale, in breve tempo questa coltura divenne un’attività di primaria importanza e tutt’oggi il tè costituisce uno dei principali prodotti di esportazione del Malawi (insieme al tabacco e alla canna da zucchero), garantendo migliaia di posti di lavoro.
Percorrendo la strada che conduce alla frontiera con il Mozambico, si raggiungono le pendici dell’iconico Monte Mulanje, proposto nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e definito dai locali “isola nel cielo”, perché la sua cima è spesso ammantata da nubi che richiamano alla mente le onde del mare; quindi, un trekking nella foresta di circa due ore (impegno medio-basso) e, camminando tra piante endemiche come il cedro di Mulanje, specie protetta che può raggiungere i 40 metri, arriveremo alla cascata di Likhubula dove è possibile tuffarsi per una nuotata rigenerante.
Il massiccio del Mulanje si estende su una superficie complessiva di circa 650 kmq e comprende una ventina di cime, di cui alcune superano i 2500 metri, come il picco Sapitwa che, con i suoi 3002 metri, è la vetta più alta dell’Africa Meridionale. Presso un ristorante locale, un primo approccio alla tradizione culinaria del Malawi e visita negli spazi immensi delle piantagioni di tè, dove quotidianamente i lavoranti raccolgono con pazienza le giovani foglie, fino a riempire gli enormi cesti che portano sulle spalle. Tra scorci pittoreschi e dolci declivi, si possono ascoltare i segreti del tè e della sua lavorazione, conservando negli occhi le suggestive immagini del tramonto in queste distese descritte da tutti i toni del verde.
Altra suggestione in un centro di produzione e lavorazione di tè e caffè, la cui proprietà si estende su 1.800 ettari. Qui, da novembre ad aprile, circa 2000 lavoranti raccolgono in media 130 tonnellate di foglie di tè al giorno, che vengono poi processate nei mesi successivi e preparate per essere esportate in tutto il mondo. Al Satemwa Tea Estate una visita al laboratorio in cui tecnici esperti preparano quotidianamente miscele di tè bianco, verde, nero e oolong, e un tea tasting... ci degustazione obbligatoria e confronto tra le diverse preparazioni.
Attraversando i magnifici paesaggi dello Zomba Plateau, un altopiano che raggiunge i 1800 metri di altitudine, innalzandosi alle spalle della sonnolenta cittadina di Zomba, che fu capitale del Malawi dal 1891 al 1970, punti panoramici per ammirare possenti baobab e piccoli villaggi e toccare con mano la calorosa ospitalità della popolazione.
Da Balaka, visita ai distretti rurali del Malawi centrale, qui gli amici di Orizzonte Malawi Onlus e AYCT (Andiamo Youth Cooperative Trust), una ONG nata a metà degli anni ’80 a sostegno del lavoro missionario dei padri monfortani, presenti nella regione dal 1961, che è attiva con numerosi progetti nel campo dell’istruzione, della salute, dello sviluppo sociale, della cultura e dello sport. Balaka offre una coloratissima visione di tipico mercato tra bancarelle che vendono di tutto.. tegami e utensili per la cucina, pezzi di ricambio per automobili e biciclette, stoffe multicolori, extension per capelli, frutta, verdura e pesce essiccato in gran quantità.
Non lontano, il parco nazionale di Liwonde, principale riserva faunistica del Paese, estesa su una superficie di circa 580 kmq e caratterizzata dalla preponderante presenza del fiume Shire che, con il suo ampio e sinuoso corso, domina il paesaggio circostante. Tutt’intorno al fiume si estendono stagni, lagune, pianure alluvionali, dense aree boschive e tratti di savana con lunghe file di palme e alberi di mopane,. Non sorprende dunque che un ambiente così ricco e variegato sia terreno privilegiato per l’avvistamento di moltissime specie avicole e animali selvatici.
Dopo decenni di incuria, alle mercé dei bracconieri, nel 2005 l’organizzazione African Parks, in collaborazione con le autorità locali, è intervenuta per riqualificare il parco eliminando le trappole dei cacciatori e reintroducendo un gran numero di specie.
Negli ultimi anni sono stati riportati anche i ghepardi e una decina di leoni provenienti dal Sud Africa.
Nel parco, boat safari, un’uscita in barca sul fiume, che consente di osservare da una prospettiva privilegiata la fauna che popola le pianure alluvionali estese lungo il corso dello Shire. L’obiettivo è quello di avvistare quanti più animali possibili: ippopotami, coccodrilli, antilopi, iene, sciacalli ed elefanti, che sono i veri protagonisti del parco (ce ne sono più di 600 esemplari!).
Ma non solo animali selvatici di grossa taglia, la coesistenza di tanti habitat diversi fa del Liwonde un vero e proprio paradiso ornitologico, con una fauna avicola particolarmente varia. Delle 650 specie di uccelli del Malawi, più di 400 sono presenti nel Parco, che da solo vanta 18 specie di aironi ed egrette, 8 specie di cicogne, 15 specie di pivieri e ben 9 specie di martin pescatori; oltre a numerosi rapaci diurni e notturni tra cui l’imponente aquila marziale e la Pel’s Fishing Owl (la civetta pescatrice di Pel). Inoltre, nel periodo che va da ottobre a gennaio arrivano anche gli uccelli migratori!
Che dire del Lago Malawi (battezzato Lago Nyasa dall’esploratore David Livingstone quando lo scoprì nel 1859), che con i suoi 580 km di lunghezza e i quasi 30.000 di estensione, è il terzo lago più grande d’Africa e copre un quinto della superficie del Paese! E del vivace villaggio di pescatori di Cape Maclear, adagiato in una piccola e scenografica penisola con una lunga spiaggia dorata: pescatori che rientrano con le loro canoe, donne che lavano i panni e ragazzini che giocano sulla spiaggia!
La zona adiacente al villaggio di Cape Maclear fa parte del Lake Malawi National Park, uno dei pochi parchi d’acqua dolce d’Africa, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1986. Un’area di sorprendente bellezza, che ospita migliaia di pesci di grande importanza per la biodiversità dell’intero pianeta. Il parco include anche le piccole isole di Mumbo e Dowme e si presta ad innumerevoli attività ed esperienze, dalle immersioni allo snorkeling, dal kayak alla pesca all' isolotto di Mumbo Island, con il suo esclusivo eco-lodge circondato da acque turchesi e rocce granitiche affioranti. Un ambiente idilliaco lontano da tutto, punteggiato da cinque affascinanti chalet collocati in posizione panoramica tra le rocce e la vegetazione, nei quali si attua una rigorosa politica di eco-sostenibilità, in accordo con le norme di tutela e salvaguardia della biodiversità del Parco Nazionale.
Cape Maclear - Monkey Bay è raggiungibile a bordo del leggendario traghetto Ilala – Senga Bay che da 70 anni solca le acque del lago Malawi, raggiungendo remote località per le quali rappresenta l’unico mezzo di collegamento con il resto del mondo. Ogni settimana la motonave Ilala salpa dal porto di Monkey Bay e si dirige a nord, navigando nelle acque territoriali di Malawi e Mozambico, fino quasi a raggiungere il confine tanzaniano. Giunta a destinazione, inverte la prua e compie lo stesso tragitto in senso inverso. Si pranza a bordo tra una moltitudine di persone, merci e animali.
A Salima, una delle perle del Paese, la missione di Mua, costruita all’inizio del ‘900 dai Padri Bianchi. In questo ambiente idilliaco, tra edifici di mattoni rossi, aiuole curate e ampie vie alberate, si trova il Kugoni Centre of Culture and Art, un importante museo etnografico e centro culturale, nato con l’intento di promuovere una maggiore comprensione della cultura e della storia del Malawi, tanto tra i visitatori, quanto tra la popolazione locale. Qui è custodita una vastissima collezione di maschere rituali legate alle cerimonie del Gule Wamkulu, “la grande danza” del popolo Chewa, tutt’oggi eseguita in occasione di feste tradizionali, matrimoni, funerali e cerimonie di iniziazione.
Significativa la visita visita di alcuni dei numerosi progetti di promozione sociale portati avanti dai cooperanti e dagli operatori locali di °°°Orizzonte Malawi e AYCT (Andiamo Youth Cooperative Trust). Tra questi, Tigawane***, “condividiamo” in lingua Chewa, una casa di accoglienza per bambini di strada, che lì, oltre ad edssere un luogo sicuro, espande il calore di uno spazio domestico gestito con amorevole impegno dai collaboratori di AYCT.
Gli abitanti del Malawi sono circa 19 milioni. Di questi, il 90% vive in zone rurali, lontano dai grandi centri urbani. Per questo, per avere un assaggio reale della vita quotidiana della maggioranza della popolazione, non c’è niente di meglio che trascorrere una giornata in un villaggio... E se si va di domenica, si può star certi di incappare in qualche festa, che sia un matrimonio, una celebrazione religiosa o una qualche ricorrenza condivisa; una prova, la scoperta di un villaggio nel distretto di Ntcheu, nella regione centrale del Malawi, a vocazione fortemente agricola ove è fascile assistere ad una rappresentazione del Gule Wamkulu, la “grande danza” del popolo Chewa. Una combinazione raffinata di ballo, canto, percussioni e costumi tradizionali. Il Gule Wamkulu è elemento imprescindibile della vita del villaggio, espressione della cultura delle origini, delle tradizioni, degli antenati, ma anche della modernità, che viene riletta, rielaborata e riproposta alla comunità attraverso una scelta cosciente di simboli e temi che riguardano sia i valori tradizionali che le questioni del quotidiano e della contemporaneità.
Se infatti alle origini la sua funzione era quella di consentire la comunicazione tra gli antenati e il mondo dei vivi (in occasione di eventi importanti della vita del villaggio), con il passare del tempo la grande danza è divenuta anche un efficace strumento di espressione e di protesta sociale, oggetto di ripetuti tentativi di soppressione da parte dei poteri dominanti. Fondamentali elementi di supporto ai valori della comunità, ad oggi, nei villaggi del Centro e del Sud, le maschere danzanti del Gule Wamkulu accompagnano i riti di iniziazione, l’insediamento di nuovi capi, i funerali, la commemorazione dei defunti e animano temi attuali di natura politica e sociale.
Prima di lasciare il Malawi bisogna visitare Blantyre, la città più popolosa del Malawi, nonché il fulcro dei commerci e dell’industria del Paese, con una grande storia alle spalle: è infatti l’insediamento più antico dell’Africa meridionale. Fondata nel 1876 dai missionari della Chiesa di Scozia, prende il nome dalla città di Blantyre, nel South Lanarkshire, che diede i natali al celebre esploratore David Livingstone. Rispetto alle grandi metropoli africane, Blantyre è piuttosto tranquilla, tuttavia durante la settimana le strade brulicano di un’infinità di lavoratori e mezzi, e il traffico cittadino può diventare estremamente congestionato.
E prima di salire a bordo dell' Ethiopian Airlines diretto a Roma/Milano via Addis Abeba, un saluto alla Console Onoraria d'Italia che gestiste il Caffè Grazia per sorgeggiare un ultimo caffè africano.