#332 - 10 giugno 2023
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Arte

Ancora una riflessione sull'arte di Ugo Riva

Chiesa della Grotta a Romano Lombardo

Arte e Sacro

Divampano le luci delle meraviglie

di Amanzio Possenti

Quando l’arte affronta con amore e dedizione il sacro, si accendono le luci delle meraviglie e si rigenerano quelle della fede: è la prima constatazione rasserenante, pur nella inquietudine delle emozioni, che emerge di fronte alle opere - di bellezza maiuscola e di rara verità umana – dello scultore Ugo Riva esposte, non in mostra (sino al 30 luglio) bensì in spirito di riflessione e di coinvolgimento dell’anima, nella chiesa della Grotta (svuotata nella sua tradizionalità sacra) a Romano di Lombardia (iniziativa di Macs con mons.Tarcisio Tironi, di Fondazione Creberg con il presidente Angelo Piazzoli e lo stesso Ugo Riva, protagonista).
Un esempio di comunicazione immediata di arte sacra che si immedesima e suscita domande,chiede risposte ed indica il valore del contatto con il divino: il cuore si apre e quasi si svuota davanti alle tensioni scultoree che non sono più soltanto materia bensì limpida testimonianza d’arte.

Arte e Sacro

Il grido di Gesù sulla Croce al Padre ‘Perché mi hai abbandonato?’ risuona forte nelle opere di Riva prive di clericalismo, sofferte e urlate dagli uomini ’in Croce’, in una intensa partecipazione verso il bisogno di Infinito che proviene dagli inanellamenti, dalle torsioni, dalle immaginazioni creative di sculture che investono e sovvertono la coscienza.
Le opere di Riva generano sofferenza ricca di speranza non solo nell’autore, anche nel fruitore, che ne annota due aspetti: la semplicità del dire espressivo (linguaggio, coerenza, immagine, emozione, sensibilità, equilibrio) e la complessità della struttura scenica (rigore, severità, luce, groviglio di sensazioni, composizione ardita). Le due componenti apparentemente contrastanti si fondono in unità (e forza dinamica) di stile e di narrazione. Ne deriva una poesia di sostanza e di linee che richiama la Bellezza, tra forma e contenuto. Nonché una spiritualità interiore basata sulla ricerca delle origini dell’atto (sofferto ma autentico) di fede.

Arte e Sacro

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