Shaliran
Il Piccolo fiore sorridente - 14
di Ruggero Scarponi
-Come Amin fuggito dal campo di Tratush e arricchitosi con le pecore sottratte alla sua famiglia fece visita alla bella Manshay
Approfittando degli ozi amorosi di Tratush, Amin, con alcuni suoi complici, dopo aver rubato le pecore alla sua famiglia, decise di venderle a dei mercanti nomadi. Poi non si fece scrupolo di tradire i suoi stessi compagni rivelando segretamente a Tratush i loro affari di cui il mercante bandito era stato tenuto all’oscuro. Tratush, infatti, li sorprese di notte in una gola e li uccise. Rimasto solo, Amin, aveva tenuto l’intero bottino per sé ed era divenuto abbastanza ricco. Decise pertanto di acquistare una gemma preziosa e di farla montare su un anello d’oro. Poi si recò di notte al campo di Tratush e si introdusse nella tenda della bella Manshay. Aveva avuto cura di coprirsi il volto con il mantello per non farsi riconoscere. Alla donna si presentò come un mercante della città di Ugurud al quale i predoni avevano rubato tutti i beni. Gli restava come ultima risorsa, per non morire di fame, un anello e avendo saputo che la bella Manshay apprezzava moltissimo quel tipo di gioiello aveva osato proporle di acquistarlo. Così Amin si rivolse alla bella Manshay.- Signora del deserto di Kor, ascolta la proposta di questo umile servo. Consentimi di offrirti per un modesto compenso, una gemma che sono certo non rifiuterai. Molti mercanti mi hanno narrato del tuo gusto squisito e della grande magnanimità con cui sono accolti coloro che ti mostrano tali meraviglie. Guarda questo anello, se lo vorrai per te, la sua luce farà risplendere la tua mano come quella di una dea. Se invece ne vorrai far dono, chi lo riceverà ne sarà stregato e sarà tuo per tutti i giorni della sua vita.- Così disse Amin a cui non era ignoto il tormento della bella Manshay per il suo signore Tratush. Allora la bella Manshay preso in mano l’anello e valutatolo per una gemma di grande pregio disse.- Non ti conosco, né ti ho mai veduto mercante del deserto e non so se questo anello ti appartenga oppure se tu l’abbia rubato. Esso però è veramente bello e saprei bene a chi farne dono, ma non posseggo tanto denaro per acquistarlo e non posso chiederne al mio signore. Non posso acquistarlo, mi dispiace e ora vattene.- O Mirabile Visione, - rispose Amin,- non è detto che una gemma si debba pagare in denari.- Che vuoi dire mercante, spiegati subito. - Mia Signora, una gemma può essere venduta o anche scambiata e non dico di più.- Non ti capisco parla in maniera più chiara oppure vattene, non sono dell’umore adatto a questi giochi.- Ascolta mia signora e perdonami se ho l’ardire di parlarti in questo modo, tu hai presso di te una gemma che farai bene a scambiare con la mia. La gemma di cui parlo è quella che ti ha tolto il sonno e usurpato il tuo posto, indegnamente, direi, visto che la tua bellezza non teme paragoni. Tu mi hai capito. Cedimi Kalina e domani fai trovare il gioiello al tuo Signore, sono certo che di fronte a una tale meraviglia, te ne sarà riconoscente - Così disse Amin mentre mostrava l’anello alla bella Manshay.
-La bella Manshay passa insonne la notte turbata per l’offerta fatta da Amin
La bella Manshay meditava di allontanare Kalina dal suo signore Tratush ma prima che ciò accadesse accettò di esaudire una preghiera della sua diletta. Questa, presa da grande ansia per la sorte di Betelian, sua madre, che era stata brutalmente battuta da Tratush, desiderava visitarla per conoscere il suo stato. Allora la bella Manshay si presentò a Tratush per chiedergli il permesso di condurre la giovane fanciulla al capezzale di sua madre. Il mercante bandito non si oppose e Kalina fu condotta da Betelian di cui subito si prese amorevole cura. Il mercante bandito, pentito per aver malmenato una vecchia aveva ordinato a delle serve di farle avere degli unguenti molto rari per la cura delle ferite. Fu così che Betelian, si riprese in breve tempo e dopo qualche giorno poté tornare nella sua casa dove giaceva ammalato Rudash.. Intanto, Amin per convincere la bella Manshay ad accettare lo scambio proposto, volle lasciarle l’anello fino al tramonto del giorno successivo. Fu una notte insonne per la bella Manshay. Ella, infatti, desiderava di rientrare nelle grazie del suo signore ma desiderava anche allontanare Kalina da lui e dalla sua insana passione. Vegliò tutta la notte su Kalina senza riuscire a prendere una decisione. Aveva voluto la prediletta vicino a sé nel suo letto e più volte pensò di farla fuggire dal campo, ma sapeva che Kalina non avrebbe mai accettato per timore delle conseguenze che lei avrebbe potuto subire. Allora pensò che se l’avesse venduta al mercante forse avrebbe potuto trattare qualche condizione e Kalina non si sarebbe opposta al suo volere. Il giorno, dopo al tramonto, ricevette come d’accordo il mercante sotto la sua tenda e così gli parlò. - Mercante, non conosco il tuo nome e tu celi il tuo volto, come faccio a fidarmi di te? Io sarei disposta ad accettare lo scambio ma desidero avere delle garanzie che non sarò truffata in questo negozio. Inoltre se io ti cedo la gemma per te tanto preziosa voglio che tu sappia che lo è altrettanto per me. La sua purezza è stata consacrata agli dei. Non osi la tua mano anche solo pensare di sfiorarla, per lei, gli dei si sono degnati di manifestarsi ai mortali. Come pensi di poter soddisfare tali richieste? - Rispose Amin.-Nell’unica maniera possibile mia signora. Tanto mi è cara la gemma che ti chiedo in cambio dell’anello che per lei compirò il gesto per me più pericoloso. O signora di ineguale bellezza, come garanzia della mia lealtà mi metterò completamente nelle tue mani, svelando il mio volto e dichiarando il mio nome. Io sono Amin figlio di Rudash, fratello della terzogenita tra le figlie della mia famiglia, Kalina, dell’onorevole città di Shawrandall. E adesso che sai chi sono, mia signora, semmai dovessi mancare nei confronti di questo fiore, non sfuggirò di sicuro al tuo castigo - Così disse Amin piegando la fronte fino a terra in segno di estremo ossequio. Allora la bella Manshay pensando che essendo Amin il fratello di Kalina e che questa non potesse finire in mani migliori volentieri sancì il patto con cui scambiava la sua prediletta con l’anello ornato dalla preziosa gemma.