Un Festival rivelatore dell'impegno delle donne
narratrici, interpreti, registe alle prese con il linguaggio del cinema
Polaris
Un percorso di rinascita e di speranza
A "Polaris" di Ainara Vera la Genziana d’Oro per il Miglior Film del Trento Film Festival 2023
La Genziana d’or Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna – Premio Cai va An Accidental Life di Ainara Vera; la Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura - Premio “Città di Bolzano” a The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft di Werner Herzog; le Genziane d’argento Miglior contributo tecnico-artistico al corto animato Ice Merchants e Miglior cortometraggio a Churchill, Polar Bear Town. Premio della Giuria a Forêts del canadese Simon Plouffe. L'ultima via di Riccardo Bee di Emanuele Confortin e Wild Life di Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin vincono i Premi del pubblico.
Dalla fuga alla ricerca di un nuovo destino personale e familiare: la storia di Hayat, una skipper che ha scelto i ghiacci dell’estremo nord per fuggire ai ricordi del passato, ha colpito la Giuria internazionale del 71. Trento Film Festival, che ha assegnato al film Polaris di Ainara Vera la Genziana d’oro Miglior film - Gran Premio “Città di Trento” "per il potente uso del linguaggio cinematografico nel raccontare con empatia la storia di due donne che tracciano la rotta del proprio destino".
Hayat è un'esperta donna di mare abituata a navigare nell'Artico, veleggiando lontano dal resto dell'umanità e dalla sua traumatica infanzia in Francia. Quando però la sorella minore, Leila, dà alla luce una bambina, Inaya, si affaccia all'orizzonte la promessa di un nuovo inizio. I mondi e le vite delle due sorelle vengono sconvolti, mentre entrambe intraprendono un viaggio profondamente personale, guidate dalla Stella Polare, per invertire il destino della loro famiglia.
"Un percorso di rinascita e di speranza, quello di Hayat, nel quale possiamo specchiarci e riconoscerci individualmente e collettivamente: è la testimonianza che la spirale negativa che a volte sembra inghiottire tutto, nella vita privata così come nella società, può essere spezzata, e che la forza della vita può far superare anche le difficoltà più grandi", ha commentato il presidente Mauro Leveghi. "In una rassegna che si è distinta per un numero record di registe in concorso, assegnare il Gran Premio a un film in cui le donne sono protagoniste fa sì che questa edizione del Festival si chiuda in modo assolutamente coerente con i suoi principi e i suoi valori".