#330 - 13 maggio 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Diario

L'iniziativa del Diario di Conoscenda 2023 - Edizioni Conoscenza
verrà presentato ogni mese - testi e grafiche - sul nostro giornale

Amarilli Etrusca

Danzatrice e poetessa all'epoca dell'Arcadia

“Croceo il crine e croceo il volto
E son fatta un molle fiore!
Serbo ancor l’antico ardore
Né il vital tutto m’è tolto
Croceo il crine e croceo il volto.”

Danzatrice e poetessa, Teresa Bandettini (Lucca 1763-1837) è più nota con il nome arcadico di Amarilli Etrusca che usò per pseudonimo. Come usavano poeti e poetesse al tempo e come del resto fecero le sue coeve Lesbia Cidonia (al secolo Paolina Secco Suardo Grismondi) e Corilla Olimpica (al secolo Maria Maddalena Morelli), tra le altre. E come loro entrò a far parte dell’Accademia dell’Arcadia. Autodidatta, ballerina per bisogno, poetessa per scelta, non citata nelle antologie ma apprezzata da Vittorio Alfieri, Ippolito Pindemonte e Vincenzo Monti che le dedicò un’ode. Fu una poetessa molto prolifica anche di versi improvvisati ed estemporanei: sarà questa sua capacità a darle fama e a moltiplicare il successo delle sue esibizioni. Poesie estemporanee, sonetti, un poema in ottave. Niente male per una donna che da adolescente si istruiva nelle pause degli spettacoli in cui danzava e scriveva i suoi versi di notte. Abbandonò la danza nel 1789 dopo il matrimonio con Pietro Landucci che la incoraggiò a dedicarsi alla poesia. Secondo il gusto e lo stile del tempo molti dei suoi versi hanno argomenti di ispirazione mitologica, spesso a rime alternate in terzine e quartine, altre volte in stile saffico. Ebbe una vita molto intensa, fatta di viaggi e soste in importanti corti italiane e a Vienna, ma anche piena di dolori, la morte delle figlie, e funestata da difficoltà economiche.

Amarilli  EtruscaAmarilli  Etrusca

L'Addio
(quartine in settenari)
Stralci, il testo è formato da ben 41 quartine

Cinta di fronda delfica
La cetra mia oscillai:
in pria Medea cantai
pieno di sdegno il cor,
che volge il suo sembiante
fremente e in un cruccioso,
cantai l'infido sposo
che in pianto si restò.
[…]
Al buon cantor di Laura
che avea sensibil core,
prestagli l'ale Amore a rinvenire il bel.
Cantai l'incontro lieto
Della diletta Laura
e Amor che i cor ristaura
vi fece sospirar.
[…]
Mi udiste al Re dei secoli
piegare a piedi il Sole,
e la terrestre mole
laudare il suo Fattor.
A più difficili canto
Io volgo l'argomento:
pur troppo mi rammento
che debbo alfin partir.
[…]
Sull'ali del pensiero,
su' vanni del desio
al dolce suol natio
spesso ritornerò.
Sì, a voi verrà sovente
sollecito il pensiero
se il fato ognor severo
lungi mi riterrà.
[…]
Seguitemi voi pure
siccome vi segu'io:
a dolce suol natio
sovente tornerò.
Volgiate pur dovunque
volgiate le pupille,
l'imago di Amarille
sempre s'incontrerà.
[…]
Questo conforto all'anima
pur di sollievo io sento:
men grave in tal momento
il mio partir si fa.
Prendi, tu dunque prendi
questo fatal addio:
sull'ali del desio sovente tornerò.
Se non mi inganna speme
anco fia presto il giorno
del lieto mio ritorno
che mi conforta il cor.

(Antologia della poesia italiana, vol. II,
Einaudi-Gallimard, 1998)

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