#329 - 27 aprile 2023
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Racconto

Shaliran

Il Piccolo fiore sorridente - 12

di Ruggero Scarponi

-Quemosh e Bashir esortano Rudash a recarsi presso Kalina per implorare aiuto

Presi dallo sconforto Quemosh e Bashir si recarono da Rudash e così gli parlarono. – Padre, i tuoi indegni figli vorrebbero parlarti. - Rudash che se ne stava seduto fuori della casa con gli occhi fissi nel vuoto, sconvolto dagli ultimi avvenimenti, così rispose. - Figli, non chiamatevi indegni, che io, sono il più indegno fra gli uomini. Giustamente mi accusò vostra madre di non aver saputo difendere la più debole delle mie figlie, e tutto quanto ci è accaduto ne è la conseguenza. Parlate, dunque, vi ascolto. – Padre, le nostre sorelle sono in pianto, senza una dote nessuno vorrà sposarle. E noi figli, non disponendo di alcuna sostanza, non riusciremo mai a formare una nuova famiglia. Padre, ancora più terribile è il destino per te e per nostra madre Betelian che negli anni della vostra vecchiezza vi trovate nella miseria, voi che eravate i padroni nella vostra casa. E l’anziana schiava Ikut, non potendo darle di che vivere dovremo mandarla via e chi mai la vorrà prendere al proprio servizio? - È ben triste il nostro destino - sentenziò sconsolato Rudash. – Padre - disse ancora Quemosh,- so che quanto sto per chiederti può arrecarti un grande dolore ma a volte gli Dei ci chiedono sacrifici che umiliano il nostro orgoglio e calpestano i nostri sentimenti. Padre, mi hanno riferito alcuni viandanti che tua figlia Kalina, nostra sorella, ha trovato un padrone ricchissimo. Egli è un mercante che conosce più d’ogni altro uomo il deserto di Kor, dove si dice, nasconda immense ricchezze. Costui ha fatto di Kalina la favorita della sua donna, una donna bellissima e piena di riguardi per tua figlia. Padre, recati da Kalina e scongiurala, di darti aiuto. Ella è di animo nobile e non lo negherà. Che implori i suoi ricchi padroni di alleviare le sofferenze della sua disgraziata famiglia. Padre, ti scongiuriamo per te, per nostra madre Betelian, per le nostre sorelle e per noi, tuoi indegni figli. - Così concluse Quemosh il suo discorso. A quelle parole Rudash pianse per l’umiliazione e la rabbia. - Meglio morire che abbassarsi a fare una cosa simile - diceva tra i singhiozzi. Ma le insistenze dei suoi erano tali che alla fine si piegò. L’indomani mattina, infatti, insieme a sua moglie Betelian, s’incamminò per il pozzo di yebbaq nei pressi del quale era il campo di Tratush, dove sperava di parlare a Kalina per implorarne l’aiuto. Così fece, in quel triste mese di Barur, l’anziano patriarca Rudash.

-Rudash si reca al campo di Tratush per chiedere aiuto a sua figlia Kalina

Giunto al campo di Tratush, Rudash chiese di parlargli. Il mercante bandito, pur essendo in compagnia della bella Manshay, acconsentì di riceverlo nella sua tenda. Così parlò Rudash.- Nobile Signore del deserto di Kor, la fama della tua ricchezza e della tua tolleranza verso gli umili e gli indifesi è giunta fino alla mia casa. Si dice che grande sia la devozione che nutri per gli dei. Ora io ti rivolgo una preghiera che spero vorrai accogliere, per amore della Sacra Naor, la prediletta – Parla vecchio – lo esortò con freddezza Tratush - ma fai in fretta che sono molto occupato - infatti, preso da grande passione, si intratteneva oramai da alcuni giorni, in lunghi amplessi con la bella Manshay che per lui ardeva di amore intenso. Allora Rudash intimidito dal tono secco e altero di Tratush non trattenne le lacrime e tra i singhiozzi chiese di parlare con Kalina. Tratush ne fu infastidito e stava per scacciare l’anziano genitore quando la bella Manshay che ben conosceva il padre della sua Shaliran implorò Tratush di acconsentire alla richiesta. Così parlò la bella Manshay.- mio signore, padrone del mio cuore, esaudisci la preghiera di questo vecchio, ti prego, e quando mi prenderai di nuovo tra le tue forti braccia, che sempre bramo e di cui mai mi stanco, saprò ben ricompensarti.- Così disse la bella Manshay e per amor suo Tratush decise di accontentare Rudash. Avvenne quindi che l’anziano patriarca poté incontrare sua figlia Kalina. Era costei, in quel momento, nella tenda della bella Manshay intenta a prepararne il bagno profumato. Quando Rudash entrò nella tenda e vide la figlia, quasi non la riconobbe.

Bellissima appariva Kalina, abbigliata con ricchi abiti e contornata da altre serve che le risparmiavano tutti i lavori più gravosi. La bella Manshay, infatti, l’aveva designata come sua ancella prediletta, consentendole di sedere alla sua tavola dove non di rado prendeva a servirla lei stessa sollecitandola con mille blandizie e con i bocconi più prelibati. Quando poi Shaliran, presa dalla malinconia, restava giorni interi senza toccare cibo, amorevole, la faceva distendere accanto a sé su morbidi cuscini accarezzandole teneramente i bei capelli e solo per lei, ancora una volta, cantava il canto dell’usignolo, sì che la sua prediletta disperdesse i veli della tristezza e tra le sue braccia, cedendo al sonno, prendesse riposo. Vedendo la figlia in quelle ricche vesti accudita da altre ancelle, Rudash si gettò ai suoi piedi lodando gli dei che l’avevano preservata da un destino che poteva essere ben triste. Allora, Kalina, corse a rialzare e a riabbracciare il vecchio genitore insieme a sua madre Betelian mentre copiose scendevano le lacrime a tutti e tre, stretti in un unico abbraccio. Rudash aveva cominciato a narrare a sua figlia la triste sventura caduta sulla loro casa, quando entrò nella tenda la bella Manshay per prendere il bagno profumato. Subito Kalina si dispose a servirla, ma la sua padrona le chiese di far tirare i veli dalle ancelle, in modo da potersi liberare dalle vesti e immergersi nell’acqua senza mostrarsi ai suoi genitori. Poi, quando Kalina la raggiunse per aiutarla a svestirsi, volle che anche lei, mentre ascoltava il discorso di suo padre, svelasse le sue membra per entrare insieme nel bagno. Kalina restò turbata da quella richiesta temendo di recare offesa ai suoi genitori. Ma la bella Manshay non intese ragione e vedendo che Kalina restava titubante cominciò a spogliarla lei stessa e poi presala per mano la condusse nell’ampia tinozza con l’acqua profumata. Poi le sciolse i lunghi capelli per cospargerli di un profumato balsamo e così le parlò - voglio, mia diletta, che i tuoi parenti vedano bene come sei trattata in questa casa. - Kalina non osò ribellarsi ma soffrì per la vergogna dal momento che i finissimi veli tirati dalle ancelle non la nascondevano alla vista dei suoi genitori mentre la bella Manshay sembrava compiaciuta nel mostrarsi impudicamente. Rudash e sua moglie Betelian in grande turbamento avevano abbassato lo sguardo e con voce rotta dall’emozione implorarono Kalina di intercedere per loro presso i suoi padroni. Kalina, rivolse uno sguardo alla bella Manshay e senza dire una parola invocò il suo aiuto. Quella, allora, l’abbracciò e baciandola sulle guance le disse. - mio piccolo fiore sorridente, come puoi perdonare a questo vecchio stolto il male che ti fece? Caccia via questi infami con le loro ipocrite preghiere! Dì una sola parola Shaliran e li farò scacciare come si meritano. - Ma Shaliran, sconcertata, rispose. - siate pietosa con essi, mia signora, il male che mi è stato fatto, loro, non lo hanno voluto. Gli dei hanno deciso per me e i miei parenti ne sono stati soltanto lo strumento. - Allora la bella Manshay disse. - E sia, per amor tuo, non punirò questi vegliardi. - E ordinato ad una ancella di recarle la sua borsa ne trasse alcuni denari che gettò ai piedi di Rudash.- Prendi vecchio – disse sdegnosa - e tornatene nella tua casa. - Così la bella Manshay, per vendicare Kalina umiliò i suoi anziani genitori.

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