"Sono cresciuta in campagna e ho ancora quelle persone dentro di me”. (Valentina Cortese).
Valentina
Una donna e un'artista davvero molto cortese
di Roberto Bonsi
Parafrasando il titolo, si cerca di rendere un piccolo e doveroso“omaggio” a questa grande artista di casa nostra, la “Divina” Valentina Cortese, altresì desiderando affermare alcune tra le parti più o meno salienti della sua vita privata e professionale, senza “affondare” nel “gossip” o in un’ improponibile versione di natura enciclopedica, che non ci piace, controproducente soprattutto nel suo caso.
L'agettivo usato per lei non è assolutamento ad effetto, perché avendola conosciuta, sono garante della sua reale cortesia, della sua innata gentilezza, e della disponibilità da lei stessa avuta nei miei confronti.
Valentina nacque a Milano lundedì 1° gennaio 1923; è stata un’attrice cinematografica e teatrale che ha ben rappresentato quasi ovunque nel mondo, oltre che nel nostro Paese, la vivacità culturale e ludica del nostro cinema e del nostro teatro. Fu un’attrice di chiara fama, anche nel già allora non facile mercato americano-statunitense. Iniziò la sua lunga e brillantissima carriera artistica nel lontano 1941, quando quasi in ogni dove, su questa nostra Madre Terra, vi erano in corso battaglie cruente e dei subbugli bellici di ogni tipo, infatti era in pieno svolgimento da circa due anni la “Seconda Guerra Mondiale”.
La Cortese è considerata una delle “Dive” più iconiche e rappresentative del “Mondo della celluloide”, ed indubbiamente una delle ultime “Stars”, seppur in ottima compagnia, del cinema nostrano e non solo. Proveniva da una famiglia non abbiente: Viveva in quel di Stresa, nella cosiddetta: “Parte Grassa” del Lago Maggiore (o Verbano).Tutti coloro che vivono in quei luoghi e hanno un lungo passato alle spalle, ovvero i cosiddetti “boomers”, il neologismo che al giorno d’oggi è ormai entrato nel nostro quotidiano discorrere, cioè le persone che hanno oltre 35 lustri di vita vissuta, ben sanno chi era Valentina Cortese. Ella infatti trascorse la sua infanzia e la preadolescenza, si presume, presso alcuni parenti o conoscenti, che vivevano nella campagna cremasca, a circa una cinquantina di chilometri dalla metropoli lombarda.
Ancor giovanissima Valentina si innamorò perdutamente del celebre direttore d’orchestra Victor De Sabata, più anziano di lei di ben trentun anni, e questi era già sposato, e con dei figli. Valentina, lasciò i suoi studi per seguire De Sabata in quel di Roma, e lì si diplomò all’ ”Accademia di Arte Drammatica”.
La Cortese ha avuto tante soddisfazioni nel corso della sua vita, e soprattutto in quella artistica, mentre nel suo privato, tra le altre cose, ha subito la dolorosa perdita dell’unico figlio Jackie, per una grave malattia.
Nel corso del 1958, mentre in tutta Italia e nel mondo intero, si “Respirava” in pieno l’avvento dell’ innovativa (n.d.a.: almeno per quell’epoca) “Volare” (Nel Blù dipinto di blù) cantata al “Festival di Sanremo” da Mimmo Modugno con la replica di Johnny Dorelli, Valentina Cortese, già un artista ormai affermata anche “Oltreoceano”, convolò a nozze con il suo collega americano Richard Basehart.; fu anche la “musa” del “grande” regista teatrale Giorgio Strehler, con il quale ebbe anche una “liaison”, e fu una delle grandi protagoniste del “Piccolo Teatro” di Milano, presso la sede storica di Via Rovello, insieme ad Andrea Jonasson, attrice austriaca che fu l’ultima compagna del regista, il quale insieme a Paolo Grassi “invento” per l’appunto questo prestigioso teatro, e nel gruppo di interpreti di “grande levatura”, vi furono anche la compianta Milva, Ornella Vanoni, Giulia Lazzarini e tanti altri artisti a cui va il nostro sincero affetto e la nostra viva riconoscenza, per la gioia interiore avuta e per le “iniezioni” di cultura immensa ricevuta.
Torniamo a Valentina, la madre la partorì che non aveva neppure vent’anni, ragazza-madre con il “pallino” di diventare una pianista di fama, e per motivi economici od altro ancora, non se la sentì di tenersi la figliola; così la piccolissima Valentina fu messa a balia presso una famiglia di contadini della campagna lombarda. Il padre adottivo era anche falegname. Il gran vezzo della Cortese di mettersi per l’intero arco della sua esistenza, attorno al capo un “foulard” che la rendeva così particolare, e forse un tantino “snob”, ma comunque riconoscibilissima nel suo genere, ed oltremodo affascinante, non era altro che il continuo suo mostrarsi nella vecchia abitudine di coprirsi il capo come facevano un tempo e forse ancora oggi fanno, le contadine della terra lombarda . Ho avuto modo di poterla intervistare, ed anche occasionalmente “viverla” nelle varie frequentazioni “salottiere” ma anche culturali della cosiddetta: “Milano da bere” a cui partecipava. Donna estremamente gentile e per l’appunto molto cortese ed affabile, si divideva con lei, così impareggiabile e “divina”, una cara amica, anch’ella da tempo non più tra noi, la brava poetessa Bruna Dell’Agnese, la quale, le faceva anche da assistente e da confidente.
Personaggio etereo, “Diva” del cinema, in teatro ed in televisione, così come nella vita di ogni giorno, Valentina Elena, questo era il suo nome per intero, è stata un personaggio davvero molto amato, e dopo Francesca Bertini, Wanda Osiris, Paola Borboni, e poche altre, la si può davvero considerare come l’ “ultima diva” del “Novecento”. E' stata diretta anche da “Miti” del cinema, come i registi Francois Truffaut e Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e Franco Zeffirelli, Mauro Bolognini, Carlo Vanzina, Mario Monicelli, e tanti altri ancora. Sulla Cortese si potrebbero scrivere fiumi di parole ricordando la sua vita, compreso il suo “dorato” periodo dedicato ad Hollywood; un libro su di lei fu pubblicato nel 2012 a cura dello scrittore romagnolo, ma che ora vive negli U.S.A., Enrico Rotelli, dal titolo: “Quanti sono i domani passati” (Mondadori Editore), il quale ha scritto anche le biografie della indimenticabile ballerina classica Carla Fracci e della scrittrice e traduttrice Fernanda Pivano.
Valentina ebbe anche una candidatura al “Premio Oscar” per la sua interpretazione del film: “Effetto Notte” diretta da Truffaut, nel lontano anno 1973. Nel 1980 si sposò con l’industriale farmaceutico Carlo De Angeli, e ne rimase vedova nel corso del 1998.
Valentina Cortese morì nella sua adorata Milano, mercoledì 10 luglio 2019, e le sue spoglie giacciono in una tomba del locale Cimitero Monumentale.
Ormai viviamo bene o male in una sorta di … “mondo ibrido”, questo in vari campi, per cui se desiderate ampliare la vostra conoscenza su questo impareggiabile personaggio, andate su di un portale di ricerca o su di un qualsiasi dizionario del cinema italiano, il “Mereghetti” ad esempio.