#325 - 4 marzo 2023
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

La barca

di Dante Fasciolo

Aveva resistito a lungo contro le onde
di un mare amico e a volte ostile,
e il suo legno si rallegrava tra onde spumeggianti
conscio del valore del suo lavoro.

Ma questo ultimo viaggio
la piccola barca nulla ha potuto per salvare
il suo impotente equipaggio in fuga
oltre i confini della disperazione.

Stracarica di vite esauste e di speranza
ha solcato per l’ultima volta
le rotte che un tempo le erano consone
per la pesca e per il turismo.

Una missione ardua, un’avventura…
uomini in cerca di cibo, di casa, di pace
meritano un impegno, oltre il ricatto,
e il saccheggio di uomini bestie criminali.

Le onde alzano muri d’acqua paurosi,
è un giorno del no del mare,
e spingono con forza verso le rocce
e qui si infrangono gli eroici legni.

Pochi minuti, gelide acque, grida d’aiuto…
ogni progetto sul futuro è riposto,
prepotente s’affaccia l’incubo della vita,
la tempesta soffoca l’ultimo respiro.

Mamma! Papa! Esili voci chiamano…
risposte strozzate dal dolore rispondono…tacciono…
Dio, Allah, Budda, smozzicate preghiere,
si presentano ai loro altari.

Anonime fisionomie trasfigurano in acqua,
sulla riva la loro Pasqua, la loro resurrezione.
Erano nostri fratelli… un po’ di pietà, poi
questo giorno passerà in fretta.

Impietosamente questo mondo marcio
finirà nella discarica dell’abisso della coscienza colletiva.

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