Devastazione
di Dante Fasciolo
Martellante, la devastazione si manifesta:
giornali, televisioni, radio, internet
propongono con irriverente tenacia
ciò che non si può ignorare o cancellare
per ignavia dalla nostra quotidianità,
né dalla nostra aggrinzita coscienza.
L’immagine che ci lascia un solo minuto
che asseconda la violenza della terra,
furtiva in una tragica notte,
interrompe il già difficile riposo,
schiaffeggia le fragili case e seppellisce la vita
nel frastuono, nel vuoto, nel silenzio.
Le città rase al suolo dal terremoto
si appaiono alle spettrali città bombardate
per 525600 minuti di un anno di guerra
che incrocia cannoni per affermare
conquista, potere, egemonia contro
identità, sovranità, libertà.
Vite falciate, famiglie inghiottite nel buio
dei progetti della terra che ignora i disegni
tracciati dagli uomini; alcuni dei quali, con stupidità,
ancora oggi, manifestano malintesa vanagloria,
reclamano regni, supremazie e incoronazioni
e esibisco l’orrore e la vergogna di lutti e dolore.