Regionali: Centrodestra ok - Pd secondo Partito
Esito elettorale
di Amanzio Possenti
Sembra esserci poco da dire sull’esito politico delle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio, dove in entrambi i territori netta è stata la vittoria del centrodestra: prevedibile, ma non scontata in Lombardia con la riconferma della maggioranza uscente che ha surclassato le opposizioni anche in un’ipotetica somma matematica delle aree minoritarie eventualmente unite; possibile, ma con titubanze, nel Lazio, dove nelle opposizioni due forze messe insieme e una terza autonoma non hanno scalfito la prevalenza dei vincitori che hanno capovolto la situazione in uscita.
Che il pieno ‘sì’ al centrodestra significhi continuazione delle scelte alle Politiche di settembre, è fuori discussione; parimenti si fa evidente la difficoltà di una reazione efficace delle forze sconfitte: Pd ( alla soglia del Congresso, confermatosi secondo partito, ma con relativo ‘appeal’ in ambedue le regioni ), Cinque Stelle (in forte ribasso sia nella coalizione con il centrosinistra a Milano sia nella corsa solitaria a Roma),Terzo Polo (relegato a percentuale modesta in Lombardia e perdente insieme al Pd nel Lazio). Primo commento: le scelte diverse di comportamento nelle alleanze da parte delle forze di opposizione si sono rivelate disgreganti e incomprensibili all’elettorato (che cerca, ignorato, chiarezza e unità, non sofismi né divisioni).
Mentre le realtà partitiche perdenti (è emerso che la pregiudiziale ‘politica contro’ non serve, aiuta quella propositiva o chiara) stanno a guardare un insuccesso frutto.... del chiaro successo altrui, irrompe il vero, grande e visibile problema dell’astensionismo, palesemente una brutta bestia per la democrazia.
Che ci fosse una modestissima affluenza alle urne l’avevo personalmente temuto, quando presentatomi al seggio nel primo pomeriggio di domenica ho scoperto che non c‘erano elettori né in fila nè davanti a me (come mai mi era accaduto nelle decine di volte in cui ho votato). Difatti ecco le percentuali, pesantissime: in Lombardia, solo il 41%(4 elettori su 10 !) hanno esercitato il diritto-dovere, a Roma il 37%, cifre incredibili. I partiti, presi dallo sguardo ai ’loro’ esiti (domanda: tengono conto del numero esiguo dei partecipanti?) sono consapevoli di una situazione abnorme, decisamente preoccupante?
Resta da segnalare forse la scarsa attenzione verso la Regione in sé, nonostante vi si sviluppino pubblica sanità e temi di vasta importanza territoriale. E ancora: quanto si è parlato del suo significato in campagna elettorale nei confronti delle scelte partitiche? Perchè tanta disaffezione al voto? Di chi la colpa? Di una Politica spesso troppo chiacchierona? Di cos’altro? Di una pericolosa indifferenza o di una precisa (e assurda) volontà astensionista? Come risolvere il grave problema e con quali mezzi persuasivi che coinvolgano tutti gli aventi diritto al voto?
Si impongono riflessioni responsabili e urgenti.
Speriamo in un risultato positivo: per rispettare e valorizzare la democrazia, fonte e forza del nostro ordinamento civile.