#121 - 2 marzo 2015
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrŕ in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerŕ il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchč ti morde un lupo, pazienza; quel che secca č quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport č l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte č costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista č colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Alberi

Alberi antichi d'Italia

San Buono - Chieti

Quercia di San Buono

Quando l'occhio vuole la sua parte

di Federica Fasciolo

La Quercia di San Buono si trova in localitĂ  Vallone, sul fianco del pittoresco paese di San Buono (Chieti).
Come ben evidenzia la foto, si impone per le misure del suo fusto che la collocano tra le 5 querce la cui circonferenza supera gli 8 metri.
C'è però un problema nella determinazione delle circonferenze degli alberi.

Per il dendrometra e anche per gli agenti del Corpo Forestale che l’hanno censita, essa è di m. 6,30.
Perché questa grande differenza?
Partiamo dal presupposto che il dendrometra e il forestale sono professionisti e, per serietà professionale, si devono attenere a determinate regole. Il cercatore di alberi è, invece, un vagabondo girovago, che svolge un’attività non codificata da nessuna regola.
Direi che il cercatore sta al tecnico come il poeta sta allo scrittore.
Ecco perciò che il tecnico si posizionerebbe a monte del fusto, da lì si alzerebbe fino a m. 1,30; a quell’altezza circonderebbe il fusto con il nastro della sua bindella, e otterrebbe m. 6,30; a quell’altezza,infatti, il fusto subisce una notevole strozzatura.

Quercia di San BuonoQuercia di San Buono

Il cercatore, invece, essendo un poeta, gode di un’arma in più: la licenza poetica.
Egli percepisce che la misura è estremamente penalizzante, l’occhio gli fornisce la sensazione di essere di fronte ad una quercia di almeno 8 metri; perciò, sempre avvalendosi della sua libertà poetica, e riflettendo che dalla parte a monte il fusto è stato certamente ricoperto da detriti scesi dall’alto, mentre a valle il terreno può essere stato dilavato dalle acque piovane, rileva l’altezza del petto d’uomo ponendosi in una posizione intermedia fra lato a monte e lato a valle.
A quell’altezza il nastro incontrerà la pancia del fusto e rileverà m. 8,07.
Allora, qual è la misura giusta? Se vi sentite tecnici, accettate i 6,30; se vi sentite poeti, gli 8,07 non vi sembreranno un furto.
De resto, dovendo risolvere un quesito, è sempre meglio prenderlo "di petto".

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit č realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessitŕ di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietŕ tra singoli e le comunitŕ, a tutte le attualitŕ... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicitŕ e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertŕ di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.