#121 - 2 marzo 2015
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterŕ in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerŕ il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore č giŕ  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore č la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererŕ  l'amore per il potere, sia avrŕ  la pace (J. Hendrix)
Alberi

Alberi antichi d'Italia

San Buono - Chieti

Quercia di San Buono

Quando l'occhio vuole la sua parte

di Federica Fasciolo

La Quercia di San Buono si trova in localitĂ  Vallone, sul fianco del pittoresco paese di San Buono (Chieti).
Come ben evidenzia la foto, si impone per le misure del suo fusto che la collocano tra le 5 querce la cui circonferenza supera gli 8 metri.
C'è però un problema nella determinazione delle circonferenze degli alberi.

Per il dendrometra e anche per gli agenti del Corpo Forestale che l’hanno censita, essa è di m. 6,30.
Perché questa grande differenza?
Partiamo dal presupposto che il dendrometra e il forestale sono professionisti e, per serietà professionale, si devono attenere a determinate regole. Il cercatore di alberi è, invece, un vagabondo girovago, che svolge un’attività non codificata da nessuna regola.
Direi che il cercatore sta al tecnico come il poeta sta allo scrittore.
Ecco perciò che il tecnico si posizionerebbe a monte del fusto, da lì si alzerebbe fino a m. 1,30; a quell’altezza circonderebbe il fusto con il nastro della sua bindella, e otterrebbe m. 6,30; a quell’altezza,infatti, il fusto subisce una notevole strozzatura.

Quercia di San BuonoQuercia di San Buono

Il cercatore, invece, essendo un poeta, gode di un’arma in più: la licenza poetica.
Egli percepisce che la misura è estremamente penalizzante, l’occhio gli fornisce la sensazione di essere di fronte ad una quercia di almeno 8 metri; perciò, sempre avvalendosi della sua libertà poetica, e riflettendo che dalla parte a monte il fusto è stato certamente ricoperto da detriti scesi dall’alto, mentre a valle il terreno può essere stato dilavato dalle acque piovane, rileva l’altezza del petto d’uomo ponendosi in una posizione intermedia fra lato a monte e lato a valle.
A quell’altezza il nastro incontrerà la pancia del fusto e rileverà m. 8,07.
Allora, qual è la misura giusta? Se vi sentite tecnici, accettate i 6,30; se vi sentite poeti, gli 8,07 non vi sembreranno un furto.
De resto, dovendo risolvere un quesito, è sempre meglio prenderlo "di petto".

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