#320 - 17 dicembre 2022
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di VENERDI 28 FEBBRAIO quando lascerà  il posto al numero 361. - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Pagine Preziose

Il racconto per immagini di un'opera monumentale, 117 metri di calce bianca

e di storia che si stratificano lungo il canale di una centrale idroelettrica.

Cerbara di Piagge comune di Terre Roveresche (PU)

Il murale di Agra'

Un libro per un'opera d'arte

Il murale di Agra'

Il secondo murale più lungo d'Europa si trova a Cerbara, piccola frazione del municipio di Piagge, Terre Roveresche, e nasce dalla volontà del Comune di rigenerare spazi in disuso e periferie attraverso l'arte, grazie al progetto “Terre dipinte”, finanziato con un bando dell'Unione Europea.

Il centro abitato sulla riva del Metauro è una delle possibili zone dove nel 207 a. C. si è combattuta la battaglia tra Romani e Cartaginesi: uno scontro epocale che ha cambiato per sempre le sorti della nostra storia e che l'artista Agrà ha scelto un lungo muro dove raccontare questa storia come in un rotolo istoriato. Per la realizzazione ha recuperato una antichissima tecnica pittorica usata nelle caverne.

Un muro che con la sua superficie irregolare, la texture creata dalle piccole screpolature, i colori mutati dal tempo e dalla forza della natura, ispira Agrà e guida il contorno delle sue figure: soldati, armature, cavalli ed elefanti nascono dal cemento, vera e propria seconda pelle.
"Un'opera che ha impegnato il suo autore per un intero anno di lavoro: maestosa nelle sue misure quanto raffinata nei dettagli " dichiara Claudio Patregnani, assessore alla Cultura del Comune di Terre Roveresche che patrocina l’evento. "Un supporto, quello del muro, difficile da trattare ma che l'autore ha saputo ascoltare e mettere in risalto lavorando per contrasto, lasciando apparire dal cemento i corpi come se affiorassero dall'acqua del Metauro, dipingendo lo sfondo bianco di un emozionante racconto."

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