#318 - 19 novembre 2022
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerà il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Fotografia

Vecchi e nuovi viaggi fotografici

Samarcanda

Lungo la Via della Seta

Samarcanda

Iniziamo a sognare nella gloriosa Samarcanda, il cui nome da solo già evoca miti e leggende.

È una delle città più antiche del mondo, un tempo fu la più ricca città dell’Asia Centrale con i tanti monumenti che raccontano la sua gloria e ricchezza.

Partiamo subito con immersione nei preparativi della festa di Primavera “Navruz” e potremo assaggiare i vari piatti tradizionali cucinati in occasione della festa (essendo eventi all’aperto, è condizionata quindi delle eventuali variazioni del tempo atmosferico).

Poi al Navruz dedicheremo una intera giornata in un piccolo villaggio in campagna nei pressi di Samarkanda, qui la festa è incredibile e veramente autentica, realizzata dagli abitanti locali per loro stessi e non come spettacolo folcloristico per i turisti.

I primi sono gli uomini che si confrontano con il Kurash, la lotta libera tradizionale che viene fatta su un enorme tappeto steso in piazza, al termine dell’incontro si può vincere una gallina viva o una camicia marcata Italia (almeno questo è quanto abbiamo vissuto lo scorso anno!).

Samarcanda

-Uzbekistan - Le giostre a Shahrisabz – Foto: © Roberto Gabriele

Mentre gli uomini lottano, le donne danzano a poca distanza e indossano i vestiti più colorati, un tuffo nel passato, sembra di stare nella vecchia Unione Sovietica degli anni ’50, il godimento fotografico e umano di questa giornata puoi solo immaginarli finchè non vieni a viverli insieme a noi.

A Samarcanda non mancheremo di scoprire anche la magnificenza della città con la grandiosa piazza Registan (che fotograferemo sia di giorno che di notte perchè è sempre straordinariamente bella) e le sue tre straordinarie madrase di Ulug Begh, Shi Dor e Tilya-Kari, famose per la purezza delle linee e l’eleganza delle maioliche turchesi.

Il monumentale complesso dei mausolei Sach-i-Zinda; la moschea Bibi-Khanym, che sbalordisce per la ricchezza del decoro; il sito archeologico di Afrassiab con le rovine dell’antica Samarcanda, abbandonata all’inizio del XII secolo dopo la conquista dei mongoli, l’osservatorio di Ulugh Begh.

Dopo Samarkanda il viaggio continua verso Bukhara. Lungo il percorso, che segue la pista Sud, faremo una sosta nella località di Sachri Sabz, città natale di Tamerlano, dove visiteremo le rovine del Palazzo d’Estate, che conserva un imponente portale, il Mausoleo di Jehangir, figlio prediletto di Tamerlano e la moschea Kok Gumbaz.

Il Navruz:
La prima cosa che renderà il nostro programma davvero unico altro sarà il Festival del Navruz che vivremo in un villaggio che ci accoglierà come ospiti speciali.
Da quelle parti non avevano mai visto un turista, figuriamoci un gruppo di fotografi!

Il Navruz è la festa della Primavera con la quale si celebrano dei riti di passaggio: gli uomini con gare di lotta tradizionale, le donne con danze e vestiti coloratissimi.

Il Lago Aral:
E non è tutto: anche quest’anno faremo anche un’estensione all’irraggiungibile Lago d’Aral.
L’enorme lago prosciugato, scandaloso per lo scempio ecologico causato dall’uomo, oggi è diventato un area di deserto di oltre 300 chilometri di diametro.

Anche questo, nel suo squallore è però una delizia fotografica tutta da scoprire ed ha un fascino fotografico assolutamente unico con i relitti di intere flotte navali che giacciono sul fondo ormai prosciugato.

Samarcanda

-Fabbro a Khiva – Foto: © Roberto Gabriele

La parte classica del viaggio:
Ma il viaggio ha anche altre cose meravigliose che sono la mitica Samarcanda, la lunga via della seta percorsa da Marco Polo e ancora oggi in piena attività commerciale, e città come Bukhara e Khiva che sono perfettamente conservate e possono ostentare una storia millenaria fatta di conquiste, leggende e meravigliose architetture.

Faremo un tuffo nel paese più ricco di storia di tutta l’Asia centrale, alla scoperta di alcune delle città più antiche del Mondo situate sulla rotta della famosissima quanto importante Via della Seta.

Bukhara è la città più sacra dell’Asia centrale ed una delle migliori località per farsi un’idea di com’era il Turkestan prima dell’arrivo dei russi.

Nel centro storico, gran parte del quale è sotto tutela architettonica, si trovano madrase molte antiche, una massiccia e decadente fortezza reale e i resti di un mercato che una volta era molto vasto.

Il governo ha investito molto nel suo restauro, riportando alla luce diverse vasche di pietra (hauz) fatte riempire dai sovietici, per garantire l’approvvigionamento idrico. I bolscevichi modernizzarono il sistema e prosciugarono le vasche.

Finiremo il nostro viaggio a Tashkent, considerata la città più sovietica dell’Asia centrale, interessantissima dal punto di vista architettonico e quindi fotografico per i contrasti tra le architetture ex sovietiche e una storia millenaria.

Dopo essere stata ricostruita in seguito al terremoto del 1966, la città è formata da condomini decorati con motivi uzbeki e slogan illuminati, piazze d’armi che si spalancano intorno a solenni monumenti e chilometri di parchi.

Quindi, dopo aver visitato la parte sovietica, non mancheremo di visitare anche la città vecchia, caratterizzata da cortili che nascondono alberi da frutta e vigneti.

Allo stesso modo ci “perderemo” in un dedalo di viuzze sterrate su cui si affacciano case basse di mattoni e fango, punteggiata di moschee e vecchie madrasse risalenti ai secoli XV e XVI.

Durante le escursioni in città, potremmo imbatterci nei preparativi dei festeggiamenti della festa del Navruz, considerata la festa del nuovo anno, dell’amicizia e della primavera.

Samarcanda

-La festa del Navruz nelle campagne intorno a Samarcanda – Foto: © Roberto Gabriele

Uzbekistan sconosciuto:
Ma non è tutto: ci soffermeremo ancora a fare migliaia di foto nei villaggi di campagna anche questi assolutamente sconosciuti al turismo di massa, ma che sono invece interessantissime testimonianze da fotografare.

Andremo a conoscere la gente, a cucinare il Plov (il piatto tradizionale a base di riso, carote gialle e ) presso una famiglia dove sarà possibile fare le nostre foto in un contesto reale e quotidiano, non sarà certo la cucina di uno chef stellato, ma avrà quel contesto fotograficamente ideale per noi.

Se ti piacciono le scene di vita rurale nei villaggi questi saranno il contesto giusto per noi con pochi contadini e tanti allevatori da fotografare, gli Uzbeki sono un popolo molto aperto ai visitatori, sempre sorridenti per ostentare i loro denti d’oro testimonianza di ricchezza e benessere.

E poi in mezzo c’è il deserto… Circa 500 chilometri che percorreremo nel nulla, a volte sfiorando vecchie fabbriche della dominazione sovietica sulle quali campeggiano incomprensibili scritte in cirillico a viva testimonianza di un passato ancora vivo.

Non perderemo la vera perla dell’architettura islamica che concluderà questo bellissimo viaggio: la piccola cittadina di Khiva. Il suo centro storico si è interamente conservato in una vera e propria città-museo.

Khiva conserva moschee, tombe, palazzi, vicoli ed almeno 16 madrasse. Nel cortile della madrasa Rakhim Khan assisteremo allo spettacolo di una famiglia di acrobati e funamboli.

Samarcanda

-La proverbiale ospitalità uzbeka – Foto: © Roberto Gabriele

Il Buzkashi che qui in Uzbekistan si chiama Kupkari è uno sport antico e cruento e molto diffuso in tutta l’Asia Centrale, si tratta di una competizione a cavallo nella quale un centinaio di cavalieri si contendono senza esclusione di colpi una pecora morta.

Pur nel dovuto rispetto che abbiamo per gli animali, questi eventi hanno un profondissimo valore culturale, sociale e antropologico e sono interessantissimi dal punto di vista fotografico. Non ne condividiamo l’etica, ma vi partecipiamo senza giudicare una cultura tanto diversa dalla nostra.

Di sicuro si tratta di eventi non turistici ai quali non è neanche sicuro che si riesca a partecipare poichè sono molto veri e nascono spontaneamente tra la gente, occorre un pò di fortuna ma faremo davvero di tutto per riuscire a trovarne uno, ed fino ad ora ce l’abbiamo fatta!

Samarcanda

-Una sorta di Rugby a cavallo in cui senza esclusione di colpi ci si contende una pecora morta.

     info   https://viaggiofotografico.it/viaggi/samarcanda-uzbekistan-navruz/
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