Intricante romanzo di Corrado Prandina
Castel Cerreto
di Amanzio Possenti
Sfogliando e leggendo (d’un fiato) il romanzo ‘La contessa Piazzoni e i misteri di Castel Cerreto’, si fa una prima significativa scoperta: il ’romanzo fantastico’, come annunciato dall’autore, Corrado Prandina, di Treviglio(Bg), è un mix fra il gusto della cinematografia alla Tarantino ( scenari immaginari , straordinari e rabbrividenti, nondimeno autentici fra contraddizioni, superstizioni e chiacchiere inconcludenti nonché capacità narrativa sulla schiettezza dei personaggi a cominciare dalla realistica, preziosa e suadente Contessa Piazzoni) e l'attenzione all' umanità semplice e paesana dei coprotagonisti di una storia-gulp ottocentesca.
Il ‘mistero’ che origina il giallo - dicerie e storie inventate e tramandate dalla sentenziosa aria inquieta della storica e agricola frazione di Treviglio, dove è ambientato - si accompagna in mezzo ad episodi di tranciante allarme ’sociale’ : ad esempio l’incendio misterioso e disastroso, la cartomante dei tarocchi inquietanti , la scomparsa di Corrado che suscita montagne di sconforti e di preoccupazioni, fatti o misfatti che coinvolgono belli e brutti, forti e deboli, amici e no, giovani ed anziani, paesani facili alla chiacchiera e alle paure incontrollate, un microcosmo di allegre, scanzonate e timorose situazioni.
La capacità di raccontare in modo semplice, esemplare ed insieme coinvolgente - lo stile di Corrado Prandina è di quelli similcronachistici, mai manierati, intensamente penetranti nella piccola, chiusa, supertradizionale realtà locale - calamita l’interesse del lettore. Un giallo grottesco, pulp, di amabile lettura.