Racconti dal mondo
Siberia
una storia selezionata al TTA – www.traveltalesaward.com
Foto e testo di Alessandro Malaguti
La penisola di Yamal, in Siberia è uno dei luoghi più inospitali e desolati della terra. Ricoperto dal ghiaccio per molti mesi all’anno, è abitato da un silenzio surreale rotto soltanto dai forti venti. Il sole rimane basso vicino all’orizzonte per poche ore al giorno avvolgendo tutto con una magica e bellissima luce crepuscolare dalle sfumature delicate color pastello.
Lo sguardo volto all’infinito, a volte, non percepisce il confine fra il cielo e la terra. E’ confuso dai cristalli di ghiaccio che vengono sollevati dal vento. Durante le gelide notti la volta celeste è di una straordinaria bellezza cosparsa da migliaia di stelle. Se si è fortunati si può assistere ad uno degli spettacoli più belli che la natura possa offrire, l’aurora boreale.
La mente si perde come in una favola, come se si venisse catapultati in un mondo primordiale e surreale in cui sembra che il tempo si sia fermato e che solamente la morsa del freddo riesce a riportare alla realtà.
Anche se risulta difficile pensarlo, in questo aspro ambiente si sono insediati i Nenets, un popolo nomade che alleva renne.
I Nenets conducono una vita dura ed essenziale che ruota attorno all’allevamento delle renne e alla propria sopravvivenza, portando avanti con onore antiche tradizioni tramandate centinaia di anni fa.
Tuttavia i Nenets sono minacciati da alcuni fattori, come la loro complessa vita, il riscaldamento globale e l’estrazione del gas. Questo fa sì che sempre meno persone decidano di continuare a vivere nella tundra, costringendoli ad una vita ancora più difficile se non alla loro scomparsa.
L’opportunità di vivere con loro è emozionante e gratificante sia a livello culturale che umano. L’esperienza di poter incontrare persone così lontane dal nostro stile di vita, affrontando un viaggio non proprio semplice, fa riflettere su come si possa vivere in certe situazioni, regalando un’apertura mentale ed emozioni uniche che fanno apprezzare molto di più le piccole cose quotidiane.