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Post elezioni
di Amanzio Possenti
Non c’è stato ‘suspence’ - per la prima volta nella storia repubblicana degli ultimi vent’anni - all’esito del voto delle Politiche: la coalizione di centrodestra ha vinto nettamente e lo si è constatato subito, senza incertezze, dagli exit poll alle prime proiezioni.
Vittoria epocale, scrivono gli osservatori, accompagnata da
alcune certezze: ‘bottino’ pieno, convincente di Fratelli d’Italia(FdI) , ovvero di Giorgia Meloni, assoluta
protagonista, passata dal 4% del 2018 al 26% attuale dopo anni di opposizione, più che doppiando le
percentuali dei tre gruppi alleati, tonfo verticale della Lega (rimpicciolitasi fortemente), positiva la tenuta
di Forza Italia, pesante sconfitta (a sorpresa) del Pd (sotto il 20%) e del centrosinistra ( Letta non si
riproporrà candidato al prossimo Congresso), dimezzata la percentuale (rispetto al 2018) del M5S che
tuttavia mantiene una presenza apprezzabile, insufficienza del Terzo Polo (Azione-Italia Viva) lontano dalle
aspettative. Insomma un esito elettorale che cambia la maggioranza parlamentare.
Ora tocca alla destra
governare e all’estero si avvertono attesa e preoccupazione; si aspettano le prime mosse in politica
europea.
Anche in Italia, mentre Meloni rassicura e segnala l’importanza della responsabilità e dell’unità.
Considerazione amara: crescita poderosa dell’astensione, primo partito rappresentato dal 36% degli
aventi diritto al voto, ulteriori quasi 10 punti di decremento rispetto alla già preoccupante percentuale
precedente. Il calo vistoso allarma la democrazia, segnale pericoloso di distacco dalla politica così come è
proposta e vissuta - tra promesse e scontri incomprensibili ai cittadini – nonchè di insoddisfazione riguardo
a problemi economico-sociali irrisolti in una società dai mille bisogni urgenti.
Ora la verità elettorale dovrà incontrare la realtà e le speranze del Paese: accertato il risultato di una
solida maggioranza politica nei due rami del parlamento, attese valutazioni e scelte istituzionali del Capo
dello Stato in ordine al presidente del Consiglio (guida Meloni, una donna per la prima volta?) e ai membri
del governo, verificata la volontà dei vincitori non solo di ’stare insieme’ bensì di ‘produrre insieme’
superando punti di vista diversi, ribadita la necessità di un ruolo propositivo dell’Italia nell’Europa
guardando al Pnrr da perseguire con le riforme connesse, aspettative su decisioni relative a caro bollette,
carovita e lotta alla inflazione agendo per un Paese rivolto in avanti, attento alla pace, agli ultimi e ai
dimenticati, sostegno ai Valori, ora lo sguardo si indirizza necessariamente sul domani.
Urge un impegno serio e severo, coprotagonisti i cittadini, incamminati tutti verso il Bene comune come
obiettivo vissuto e da realizzare, in collaborazione (serena) non in contrasto ( pregiudiziale).