#314 - 17 settembre 2022
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Storia

La tragedia rivissuta attraverso un’opera d’arte nel segno della pace

Monaco 1972

di Amanzio Possenti

Cadono in questi giorni - esattamente nella memoria del 5 settembre 1972 - i 50 anni da una delle più funeste tragedie avvenute nel secolo scorso nell’ambito del terrorismo antiisraeliano.
Un gruppo di terroristi penetrò, armi in pugno, nella palazzina dove soggiornava per le XXesime Olimpiadi di Monaco la squadra degli atleti israeliani: fu un massacro che suscitò orrore e ripugnanza verso i criminali assassini e grandissima pietà nei confronti dei giovani atleti barbaramente uccisi.

Quel gesto orribile, che sconvolse uno degli eventi sportivi di massimo rilievo ed è tuttora ricordato come raccapricciante testimonianza di un tragico periodo – quello degli attentati di Settembre Nero e in tragica azione antiIsraele - fornì allo scultore bergamasco Piero Brolis – molto noto a Treviglio sia per averv realizzato opere sia per i numerosi amici che qui conta - l’idea di commemorare l’eccidio con una scultura in marmo grigio di Carrara: il suo proposito ebbe due risonanze artistiche ed esistenziali, ricordo dell’evento e della sua brutalità come saluto alle vittime ed anche memoria legata al bisogno di pace. Insomma un segno d’arte per scuotere gli ignavi e sollecitare il valore della pietà.

Monaco 1972Monaco 1972

Piero Brolis – Bergamo, 1920-1978, artista di livello internazionale - sensibile all’evento, rappresentò - ed è quanto si nota nella foto – il torso acefalo del sollevatore di pesi; sul retro del torso, uno squarcio emblematico del tragico fatto. Il tutto narrato con la potenza espressiva, intensa ed autonoma di Brolis, nel segno di una volontà di coinvolgere e sensibilizzare.Titolo: ‘Monaco 72’.

La splendida scultura è stata donata dalla famiglia nel 1982, nel decennale della tragedia, alla Scuola di Educazione Fisica e Sportiva Natanya di Tel Aviv, dove si trova tuttora, visitata ed osservata come un’opera d’arte; fu donata tramite l’interessamento del compianto architetto Ezra Levin di Londra dopo essere stata esposta alla mostra antologica londinese presso la Locus Gallery nel 1981.

Ed ora, in occasione del 50esimo, ulteriormente rivalorizzata sia come memoria esemplare sia ammirata quale testimonianza di un intramontabile desiderio di pace: la scultura dell’artista Brolis – in sintonìa con la sua produzione, laica e religiosa -, conferma la scelta di uno stile che va al di là del tempo. Un segno di Bergamo presente nel mondo a sostegno dei valori onnivalenti, prezioso tramando di buona volontà.

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