Non resta che uno strumento decisivo a disposizione del Paese per guardare avanti
nel segno del progresso e del bene comune fondati sulla giustizia sociale:
Fiducia
di Amanzio Possenti
A far caso alle notizie che arrivano dal fronte turismo (dopo un anno negativo ) parrebbe che le cose si prospettino bene, non così dalla realtà dei prezzi, delle bollette, delle materie prime, del gas, del petrolio, di benzina e diesel, dei trasporti, dei prodotti orticoli e della pasta: ed altro ancora.
Gli industriali si dicono preoccupati di questa pericolosa china, il mondo del commercio segnala aumenti di costi insopportabili, il Pil non rivela risultati positivi a breve, l’inflazione cala come scure implacabile sulla realtà economica; entriamo in un’estate che avremmo desiderato migliore per le famiglie, per l’Italia, per l’Europa, soprattutto all’indomani della terribile pandemia.
Sussiste poi il problema, da noi, del salario minimo, da risolvere con un auspicabile balzo in avanti generalizzato e stabile, visti i livelli bassi delle entrate per la maggioranza dei lavoratori rispetto all’Europa.
Il Governo si impegna, chiamato continuamente ad affrontare esigenze sempre più ampie, la maggioranza pur traballante regge e vuole operare a favore del Paese, l’Europa ci raccomanda di non perdere di vista il Pnrr, la insensata guerra( quanto durerà?) in Ucraina lacera conseguenze anche per la nostra quotidianità: ecco la tragica finestra che si affaccia a richiedere maggiori attenzioni.
Nonostante le fibrillazioni( escissioni) nei partiti il cui sguardo è rivolto alle elezioni politiche del 2023, e malgrado la politica sia pervasa da desideri di scontri ideologici, elettoralistici, poco utili al Paese, almeno per ora prevale il buon senso del mantenimento dello ‘status quo’(la maggioranza schierata con Mario Draghi, pur nella rottura M5s e la nascita di Ipf-Di Maio, che restano dentro l’ alleanza primitiva ) : non è estranea tuttavia la volontà di taluni gruppi di anticipare la fine della legislatura.
E’ quest’ultima una richiesta negativa per il Paese che chiede ben altro - gestione efficace per la comunità bisognosa di cure non di tormentoni pseudopolitici - e si affida appunto a criteri di solidarietà non parolaia, affondando le chiacchiere perditempo e strumentali.
Nel frattempo avanza allarmante la gravosità della scelta - antidemocratica – della scarsa affluenza alle urne.
Non resta che uno strumento decisivo a disposizione del Paese per guardare avanti nel segno del progresso e del bene comune fondati sulla giustizia sociale: la fiducia, sola amica seria e responsabile sul piano collaborativo e volonteroso, in grado di aprire – con l’immancabile buon senso - tante porte ermeticamente chiuse o privilegiate. E ridare fiato e speranza.