Arbor Benefica Laudat
Donne in burka
di Antonio Bruni
Bendate costrette segrete
celate alla luce del mondo
le vesti camminano in fila
denunciano il passo e postura
dolore consunto ormai strato
in vita le anime morte
cacciate da tempo e da spazio
la voce che squilla tra mura
oppresse non siamo in pace
Negato il sorriso in saluto
la tunica odora di vita
trapelano raggi di grazia
speranze sepolte brucianti
intense parole sommesse
ferventi messaggi covati
è coro il canto silente
unite aspettiamo quell’alba
la liberazione dei corpi
È un grido il nostro silenzio
divampa l’oscuro di tenda
irrompe improvviso l‘ignoto
il nostro compagno sognato
energico ardore di carne
rigetta divieti ingoiati
intreccia discorsi sopiti
misteri di veri contatti
richiami di amore nel buio
Leggero è il mio andare
in alto la testa e la schiena
estendo almeno quell’ombra
gemella alla vera figura
azzardo e accenno una curva
immagino danza e tamburi
persino un fianco scoperto
mi afferrano attesi gli sguardi
attorno al brillare di gambe