#119 - 9 febbraio 2015
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascerà il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Fumetto

Tra i Beatles e i Rolling Stones

Cattivik

Personaggio d'attualità

di Giada Gentili

CattivikCattivik

Anni sessanta? Ormai ce la propinano in tutte le salse, un'operazione "Nostalgia", soprattutto musicale, che ha il sapore di un tappabuchi televisivo e un modo per acchiappare il pubblico televisivo dei pensionanti (niente di male, per carità).
Anche il cinema, soprattutto americano, ha dedicato molte energie a riscoprire i fasti e i nefasti di quell'epoca (Kennedy, il Vietnam, la protesta nera...). Le Teche Rai, per fortuna, trasmettono il meglio di quegli anni ed è per noi ragazzi, fonte di ammirazione vedere per la prima volta i grandi romanzi riadattati per la tivvù da grandi registi e grandi attori (I Fratelli Karamazov, ma anche il Maigret di Gino Cervi).

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Cattivik (ideato da Bonvi e Silver) è una sorta di maldestro ladruncolo che vive nelle fogne di un'anonima città ma che, in base a determinate battute e passaggi gergali dei protagonisti di alcune strisce, è di volta in volta facilmente identificabile con Milano, Napoli o Modena. Si impone come anti-eroe e vittima del sistema. Cattivik è amante del cattivo gusto, irascibile, talvolta ignorante della realtà che lo circonda, è stupido ma impavido, sempre desideroso di compiere i più efferati crimini, i quali vanno dal furto di un prezioso gioiello allo scippo di una borsa da una vecchina.
Tra le peculiarità del personaggio spicca il singolare modo di parlare, (ricolmo di parolacce, puntualmente censurate), che impone l'esclusione dell'ultima vocale di ogni parola, la tipica risata sghignazzante (a scelta tra Yuk, yuk, yuk e Uaz, uaz, uaz!) che spesso riecheggia tra i sordidi vicoli della città incutendo timore nei passanti (o meglio: nell'omino in bombetta, il Solitomino, tradizionale vittima dei crimini del protagonista e dunque inconsapevole co-protagonista delle avventure) e il modo di spostarsi da un luogo all'altro saltellando, o meglio "rimbalzando" sfruttando la sua curiosa forma tonda. Un'altra particolarità di questo personaggio è l'arma con cui assale il Solitomino, usualmente una sorta di martellone in legno, più raramente un coltello, a volte una pistola semiautomatica. Da notare, poi, la totale mancanza di igiene del personaggio: abita nelle fogne, ha dei topi come occasionali servitori, pare possedere un unico capo d'abbigliamento (la calzamaglia nera, mutande e scarpe escluse) che si toglie rarissimamente, nonché le consuete esalazioni corporali interne ed esterne, accompagnate spesso e volentieri da episodi di rigetto.

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Un'altra caratteristica peculiare di Cattivik è la sua immortalità: per quanto in ogni storia venga malmenato, sparato, mutilato, investito, schiacciato, smembrato, tritato e persino sciolto nell'acido, ritorna puntualmente integro nell'arco di un paio di vignette.
Cattivik è nato nel 1965, mio padre aveva nove anni e mia madre cinque. I Beatles e i Rolling Stones, la corsa nello spazio, ma già all'orizzonte (lo sappiamo adesso) sta per arrivare il sessantotto, la crisi petrolifera, Piazza Fontana, il terrorismo. Oggi è il 2015, Febbraio. Cambiato qualcosa? E quel nome del Fumetto? Cattivik...una profezia?

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