Mantova - Galleria “Arianna Sartori”
Stefania Aldi
L'arte di raccontare senza parole
La Galleria “Arianna Sartori” di Mantova, nella sede di Via Cappello 17, presenta la mostra personale dell’Artista Stefania Aldi intitolata “L'arte di raccontare senza parole”.
La mostra, inaugurata alla presenza dell’Artista, è curata da Arianna Sartori e resterà aperta al pubblico fino al prossimo 9 giugno 2022.
“C’è un modo semplice per raccontare e raccontarsi - scrive in proposito Werther Gorni - Si guarda la realtà circostante, si colgono sensazioni e si trasmettono. Sembra la cosa più semplice, ma prima di tutto è necessario avere dentro di sé quella sensibilità in grado di dare poi sostanza all’espressività. Stefania Aldi sceglie il segno ed i colori per definire tale percorso. Le occasioni per comunicare possono essere numerose e diverse. L’osservazione di un quadro diventa così un dialogo indiretto ma incisivo. In prima persona, eccola quindi alla ribalta con questo appuntamento che prosegue, dopo molti anni, un percorso carico di profondi contenuti. Se la precisione ed il dettaglio fanno parte della sua accurata tecnica, in avanscoperta si coglie quella sensibilità che appunto determina i contenuti delle sue opere. Nei paesaggi si “respira” il profumo dell’erba fresca di rugiada o velata di delicate ombre.
Banale si potrebbe pensare. Assolutamente no. Perché in quell’immagine c’è l’ampio ventaglio di una natura che attende soltanto di essere osservata, goduta, tutelata.
All’artista il compito ed il piacere, di far ritrovare un rapporto spesso abbandonato, spesso trascurato. Stefania Aldi sa, dopo tanti anni dedicati a quella che è ben più di una passione, che l’osservatore non va mai ingannato. Nel senso che questi deve avere l’opportunità di sentirsi coinvolto e di godere di una raffigurazione. Il tema della natura morta, attraverso la sua spiccata personalità, è determinante per dare un valore aggiunto a quello che Antonio Minuti definiva una “riconquistata morbidezza”. Aria, acqua, terra, sole: sopra ogni altro elemento veleggia il piacere del disegnare e del dipingere con quella raffinatezza e quelle capacità che non fanno difetto ad un’artista raffinata”.
Anche Gianfranco Ferlisi commenta: “Immagini semplici ma raffinatissime, catturate in una costante limpidissima resa atmosferica, si materializzano appena oltre la soglia della superficie delle tele di Stefania Aldi. Come sotto l’azione di una macchina del tempo, ci cattura un tonalismo quasi alla Barbizon, un sentimento di interpretazione della natura elaborato tramite un uso sempre libero e disinvolto del colore. C’è qualcosa di magico nelle sue rappresentazioni. C’è una dimensione del paesaggio che evoca atmosfere fatte di silenzio e di mistero, di trascendenza e di mistica contemplazione. C’è ciò che il cuore ci fa capire oltre la soglia della razionalità ovvia della prosaicità di tutti i giorni. Straordinarie rappresentazioni di natura disvelano così i luoghi segreti dello sguardo della pittrice, i suoi rifugi, i suoi spazi nostalgici, i suoi angoli segreti in cui trovare (noi e lei) lenimento alla solitudine. Le sue immagini non mostrano poi quello che, di primo acchito, potremmo definire realismo.
Rappresentare il paesaggio non significa, infatti, fotografare la realtà, quanto offrire un teatro della realtà in cui la natura, possa apparire sotto l’aspetto dei sentimenti del vissuto e dei moti dell’animo. I paesaggi che la pittrice costruisce si offrono perciò sereni, densi solo della purezza di segni e del colore, espressione di un incanto, di una delicata suggestione di fronte ad una natura contemplata e costantemente riscoperta. Si può dunque definire Stefania Aldi una “pittrice poeta”? Se osserviamo come riesce a far rapprendere sulla tela o sulla carta i sentimenti ispirati dall’amore per la natura, scopriremo quanto davvero il suo linguaggio sia personalissimo e pieno di fascino, caratterizzato da una soggettività che consente al destinatario, molteplici e stimolanti letture. Il che appartiene anche ad una dimensione emotiva e spirituale, che tocca quella parte di noi in cui abita il sentimento della poesia. E non c’è niente che fa fremere il sentimento della poesia più della buona pittura. Perché ciò che resta e ciò che conta, in arte, è il canto della narrazione di artisti in grado di toccare veramente, nella specificità di molteplici e diversi stati d’animo, la sensibilità di chi guarda”.
Ancora una voce sull'arte della Aldi, Paolo Castaldi: “In un epoca in cui l’arte pretende di rivelare allo spettatore significati troppo spesso pretenziosi ci troviamo finalmente di fronte ad una collezione di pura Bellezza. Oscar Wilde diceva che “l’Arte non esprime mai altro che sé stessa”. Con queste poche parole lo scrittore ci ricorda che un’opera d’arte, quando è veramente tale, non è altro che l’artificioso operato condotto con il fine ultimo di avvicinarsi il più possibile al concetto di Bellezza che l’autore vuole esprimere; se ne evince quindi che dietro una grande opera d’arte non vi sia altro che la Bellezza che la stessa manifesta allo spettatore.
Trovandosi circondati dai quadri di Stefania Aldi si prova una sensazione ormai divenuta talmente rara che a stento un osservatore distratto saprebbe riconoscere: ci si sente immersi completamente nella Bellezza. Ogni altro tentativo di identificare ulteriori messaggi sarebbe superfluo poiché “la Bellezza è l’unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come la sabbia, le credenze si succedono l’una sull’altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni ed un possesso per tutta l’eternità”.”