#307 - 21 maggio 2022
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Argomento di attuale preoccupazione

Quando la violenza nega ogni diritto

Grano e Pane

di Dante Fasciolo

Parafrasando i versi popolari
innestati nel cuore di tutti da un cantore poeta…
“per fare il pane ci vuole la farina,
per fare la farina ci vuole il grano,
per fare il grano ci vuole un seme,
perchè un seme produca una spiga
ci vuole un fertile terreno…”
Seguire il ciclo del grano fino al pane
significa ripercorre la storia dell’uomo
a volgere oltre i lontani 10mila anni trascorsi.
Fu allora che il medioriente scoprì il grano,
e avviò il difficile cammino della civilizzazione
tessendo valore culturale ed economico.
Un semplice chicco di grano
diviene simbolo della vita umana:
muore tra l’humus della terra,
rivive in spiga con acqua rigeneratrice
e sale della sapienza della natura;
sottratto dalla feconda madre,
è battuto e setacciato,
separato dalle scorie della zizzania,
tritato tra macine di pietra,
ridotto a bianca, benedetta farina.
Mani devote e operose impastano,
fratello fuoco modella sculture di vita.
Ora è pane, pane per sfamare ogni uomo…
anche lui umiliato, separato, battuto
lungo il volgere del ciclo delle relazioni sociali,
tuttavia simbolo di rinascita nel passaggio
dell’anima dall’ombra alla luce
per ricordare a se stesso onore e solidarietà:
mai, mai, mai negare il pane al fratello!

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