#306 - 7 maggio 2022
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Ambiente

Il Kenaf (Hibiscus cannabinus L.) è una pianta erbacea di elevate dimensioni della famiglia delle Malvaceae;
altri nomi con cui è conosciuta questa pianta sono
Bimli, Ambary, Canapa Ambari, Canapa Deccan, e Juta Bimlipatum.

Antropocene

Hibiscus cannabinus

di Guido Bissanti

Hibiscus cannabinus

Sistematica
Il Kenaf , dal punto di vista sistematico, appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Dilleniidae, Ordine Malvales, Famiglia Malvacee, Sottofamiglia Malvoideae, Tribù Hibisceae e quindi al Genere Hibiscus ed alla Specie H. cannabinus.

Etimologia
Il termine Hibiscus proviene dal greco ιβίσκος ibískos; mentre l’epiteto cannabinus proviene da Cannabis, per le foglie simili a quelle della canapa.

Distribuzione Geografica ed Habitat
L’ Hibiscus cannabinus secondo alcuni è originario dell’Asia meridionale, mentre secondo il Murdoc, fu domesticato nel 3500 a.C. nel Nuclear Mande, una regione agricola dell’Africa Occidentale ove l’agricoltura si sviluppò indipendentemente da quella egiziana. Per la sua origine si fa comunque più riferimento alle aree africane ove si trovano forme selvatiche: le valli superiori del Niger e del Bani; il territorio Angolano, che presenta le specie più primitive ed il territorio Tanzaniano.

Descrizione
L’ Hibiscus cannabinus è una specie erbacea annuale o biennale che può raggiungere i 4 metri di altezza, con fusti di diametro di 1-2 cm, spessi ma non sempre ramificati.
Le foglie sono di 10-15 cm di lunghezza e variabili nella forma, da profondamente lobate quelle basali a debolmente lobate o lanceolate, quelle superiori. I fiori hanno diametro di 8-15 cm, bianco, giallo o viola. Il frutto (capsula) ha un diametro di 2 cm con numerosi semi.

Hibiscus cannabinusHibiscus cannabinus

Coltivazione
La coltivazione del kenaf parte dalla semina tra l’ultima settimana di aprile e la prima di maggio in un letto di semina abbastanza umido e a seconda delle condizioni climatiche del luogo (temperatura, sole, pioggia, vento, etc.), con una densità di 40-60 piante per mq ed in interfilari regolari di circa 45 cm. Il ciclo vegetativo completo della pianta di kenaf è di 150 giorni ma per il perfetto raggiungimento della maturazione commerciale si deve aspettare che la temperatura ambientale scenda sotto i 10 gradi per 2 settimane e che si verifichino almeno 2 fenomeni di gelata consecutivi, dopo di che la pianta è pronta per essere raccolta.

Usi e Tradizioni
Le fibre nel kenaf vengono prelevate sia nella corteccia sia nel legno. La corteccia costituisce il 40% della pianta. “La fibra grezza” separata dalla corteccia è multi-cellulare, costituita da diverse singole cellule attaccate insieme. Le singole cellule sono lunghe circa 2-6 mm e sottili. La parete cellulare è spessa (6,3 μm). Il legno forma circa il 60% della pianta e ha cellule corte (0,5 mm) spesse (≈38 μm) e con pareti sottili (3 μm). La polpa di carta è prodotta da tutto il fusto e quindi contiene i due tipi di fibre.
Con questa fibra si producono principalmente: corda, spago, tessuto ruvido (simile a quello di juta) e carta. Ma il Kenaf, in un’ottica di sostenibilità dei prodotti, si utilizza oramai anche per: legno ingegnerizzato, isolamento, tessuti per abbigliamento, miscele per terriccio, lettiere per animali, materiali di imballaggio e materiali che assorbono olio e liquidi. È anche utile come fibra tagliata da mescolare con resine per i compositi plastici, come prevenzione della perdita di fluidi nei pozzi di perforazione petrolifera. Inoltre alcune multinazionali come Panasonic, Ford e BMW si stanno occupando della sua produzione o utilizzo.

Hibiscus cannabinus

Modalità di Preparazione
Su utilizzi alternativi del Kenaf per altri scopi (alimentari o farmacologici) non si hanno ancora notizie e dati reali e concreti.

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