#119 - 9 febbraio 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

il primo conflitto documentato in modo sistematico da operatori e fotografi militari

Mole Antonelliana - Torino

Al Fronte

Cineoperatori e fotografi raccontano la grande Guerra

Il Museo Nazionale del Cinema propone alla Mole Antonelliana a Torino, fino al 3 maggio 2015 , la mostra Al Fronte.
Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra, a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni, un percorso per immagini con scatti e riprese realizzati da fotografi e operatori militari che raccontano una guerra estrema, imponente e contraddittoria.

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La Grande Guerra è stato il primo conflitto documentato in modo sistematico da operatori e fotografi militari o da dilettanti. La fotografia e il cinema, arti tecnologiche del Novecento, sono posti al centro di una strategia offensiva e invasiva non meno pericolosa di quella giocata dagli eserciti nelle trincee: le immagini fisse e animate comunicano direttamente con lo spettatore, superando vincoli linguistici, disinteresse e resistenze ideologiche. Gli scatti e le riprese di soldati e gerarchi, le immagini del fronte e delle retrovie, di feriti, di malati e mutilati hanno così un ruolo di primo piano nel definire gli equilibri di potere dei principali Paesi belligeranti, poiché invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali accumulate dai reduci e dalle loro famiglie.

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La mostra si sviluppa dall’Aula del Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema e della Mole Antonelliana, simbolo della città, sino agli ambienti espostivi della balconata (piano +25).
Lungo la rampa sono presentate oltre 160 fotografie inedite, scattate in buona parte da Luis Bogino, fotografo nato in Argentina da genitori piemontesi al seguito del Regio Esercito Italiano, e appartenenti alle collezioni del museo. Alle foto di Bogino si aggiungono gli scatti realizzati dai soldati fotoamatori dislocati nei territori di guerra. Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico, fatto di filmati girati al fronte e nelle retrovie, e spezzoni di film narrativi di epoche diverse, quale testimonianza di un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo.
Un risalto particolare è dato al film Uomini contro di Francesco Rosi, recentemente scomparso e di cui il museo conserva l’imponente archivio.

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In cima alla rampa elicoidale, una sezione della mostra mette in luce come i luoghi e l’immaginario della Grande Guerra costituiscono ancora oggi un tema di riflessione e rivisitazione da parte di artisti contemporanei, che attraverso il mezzo fotografico e cinematografico offrono uno sguardo contemporaneo sull’evento bellico, una lettura personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria spesso dimenticata. L’ultima parte del percorso espositivo comprende infatti un omaggio all’opera della fotografa Paola De Pietri (che rivisita oggi i luoghi del fronte), una serie di acquerelli e due video installazioni degli artisti Yervant Gianikian - Angela Ricci Lucchi, la prima delle quali inedita (ma entrambe frutto di un paziente lavoro su frammenti originali di film d’epoca), e uno spazio dedicato a videoclip di musicisti pop, folk, rock e metal che si sono interrogati sul conflitto.

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A completamento della mostra, il catalogo aL FRONTE Cineoperatori e fotografi raccontano la grande guerra, edito da Silvana Editoriale, che propone una ricca selezione di fotografie sulla Grande Guerra appartenenti alle collezioni del Museo Nazionale del Cinema, affiancata da una serie di saggi che offrono importanti riflessioni sulla produzione foto-cinematografica militare contemporanea al conflitto e sulle opere che l’industria del cinema e la sensibilità degli artisti hanno in seguito dedicato a questo tema, con approfondimenti di carattere storico, tecnico ed estetico.

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