Con parole di Bertold Brecht
Guerra
di Dante Fasciolo
La guerra che verrà
Non è la prima.
Prima ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente faceva la fame.
Fra i vincitori faceva la fame la povera gente
egualmente.
E’ il grido soffocato di Bertold Brecht
che riverbera il suo dolore
nel cuore e nella coscienza degli uomini
imponendo loro un’ amara riflessione.
C’è un’aria pesante intorno a noi,
ancora una volta…
ancora una volta, aria di tempesta.
Un sogno aveva sposato la speranza,
settanta anni fa, quando i “Grandi della Terra”
sulle macerie e le miserie del mondo
piegato e piagato da atroci disumani delitti
giurarono: “Mai più…mai più la guerra!”
Oggi, che i “Grandi della Terra” sembrano
rimpiccioliti e ripiegati su se stessi,
incapaci di assumere sembianze,
capacità, prospettive, visioni umane…
seminano gocce di guerra
sotto numerose latitudini
laddove i confini delle nazioni coincidono
con la disperazione degli uomini
la sofferenza delle donne e dei bambini…
l’egoismo accecato dal potere,
alimentato da false pretese di supremazia,
dimentica il giuramento e il passato,
milioni di morti, odio, violenze, distruzioni,
arroga diritti, ha bisogno di nemici,
reclama il sacrificio dei popoli.
Fra i vinti la povera gente faceva la fame.
Fra i vincitori faceva la fame la povera gente
egualmente.